Berlusconi: «Più poteri al premier, meno poteri al Colle»

CROTONE – Mirino puntato contro l’architettura dello Stato che non da al presidente del Consiglio nessun potere ecco perchè presto in Cdm arriverà la legge per modificarla: meno poteri al Capo dello Stato e più al premier ed al governo. Il ‘cuore’ della nuova ‘riforma epocale’ Silvio Berlusconi la spiega a Crotone nel corso di un comizio per sostenere la senatrice dell’Udc Dorina Bianchi candidata alla poltrona di Primo cittadino. I toni sono quelli da ultimi giorni di campagna elettorale e così dopo l’ennesimo affondo contro i pm ‘’di sinistra’’ bollati come ‘’malattia della democrazia’’ il Cavaliere ci tiene ad annunciare che, grazie ‘’alla compattezza della maggioranza’’ il governo potrà non solo ‘’terminare gli ultimi due anni di legislatura’’ ma anche ‘’portare a termine quelle riforme che non sono state realizzate per il veto di Fini e Casini’’.


Nella mente del premier c’è dunque la modifica dell’assetto Istituzionale.
– Il presidente del Consiglio nel nostro Paese non ha poteri – mette in chiaro il Cavaliere spiegando come una riforma sia ‘’indispensabile’’ e debba contenere tre punti fondamentali:
– Cambiare la composizione della Corte costituzionale, cambiare i poteri del presidente della Repubblica e come in tutti i governi occidentali dare più potere al presidente del Consiglio e al Governo.


Un ragionamento, spiegano i fedelissimi del premier, che non rappresenta assolutamente un attacco alla figura del capo dello Stato.
– Sono stato travisato – avrebbe detto Berlusconi ragionando dopo con alcuni suoi uomini prima di lasciare Crotone – io ho solo parlato dei contenuti della riforma una cosa che faccio sempre.

E’ la Consulta ad essere poi presa di mira dal premier.
– Ormai – sottolinea – è diventata un organo politico e non è più di garanzia.
Alla Corte Costituzionale il Cavaliere ‘rimprovera’ di ‘’abrogare tutte le leggi che non piacciono ai Pm’’.
– Non si può andare avanti così – è il giudizio – perchè così la sovranità non appartiene più ai cittadini.
Altro ‘cavallo di battaglia’ è la richiesta della separazione delle carriere tra giudice e pm ‘’l’unica garanzia per avere un processo giusto’’, sottolinea ancora Berlusconi che poi ribadisce la richiesta che ci sia la responsabilità civile anche per i magistrati.
– Se un magistrato viola la legge dovrebbe, come tutti gli altri cittadini italiani, pagare i danni.


La presenza in platea di tutto lo stato maggiore del Pdl locale tra cui le new entry al governo, i due sottosegretari calabresi Aurelio Misiti e Giuseppe Gentile, è l’occasione poi per sottolineare ancora una volta che ‘’con la nuova maggioranza il governo andrà avanti’’ visto che ‘’l’agguato tentato da Fini il 14 dicembre non è andato in porto. Il ribaltone è fallito’’.
Ed e’ proprio al presidente della Camera che il premier non risparmia l’ennesimo affondo:
– Nell’ultimo anno il governo, la maggioranza e il Pdl hanno sofferto di una malattia interna, e cioè la diaspora di Fini, che per un anno ci ha punzecchiato.


Quindi l’affondo contro i leader della sinistra che ‘’si lavano poco’’. Infine al promessa di allargare ancora di più la compagine di governo ‘’non per dare più stipendi pubblici’’ ma per garantire la governabilità ecco perchè ‘’nel prossimo consiglio dei ministri ci sarà la legge per aumentare il numero dei membri del governo’’.
Prima del rientro a Roma il Cavaliere si ferma a salutare lo stato maggiore del partito: spegne le candeline con il figlio di Dorina Bianchi che oggi festeggia il compleanno e poi si lascia andare a qualche battuta ironica sul bunga bunga e racconta un sondaggio tutto al femminile:
– Un sondaggio dice che il 33% delle donne vorrebbe andare al letto con il presidente del Consiglio mentre il restante 66% ha risposto: ancora?