Figlio bin Laden: violate le leggi internazionali

NEW YORK – Come in passato aveva condannato gli atti terroristici del padre, Omar bin Laden, uno dei figli adulti del leader di Al Qaida, in una dichiarazione al New York Times, accusa gli Stati Uniti, ed in particolare il presidente Obama, di aver violato la legge internazionale uccidendo un uomo disarmato, sparando ai membri della sua famiglia, e seppellendo il corpo del padre in mare.


Nella dichiarazione, arrivata al quotidiano della Grande Mela grazie a Jean Sassoon, autrice americana che nel 2009 aveva aiutato Omar bin Laden a scrivere un libro di memorie dal titolo “Crescere bin Laden”, il figlio dello sceicco del terrore chiede al governo del Pakistan di restituire ai familiari le tre mogli ed i bambini sopravvissuti al blitz statunitense nel compound di Abbottabad, e alle Nazioni Unite di aprire un’inchiesta sulle circostanze della morte del padre.

La minaccia


DUBAI – Il numero uno di al-Qaeda nella penisola arabica (Aqpa), Nasser al-Wahishi, ha ammonito gli Stati Uniti che ‘’il peggio’’ deve ancora arrivare dopo l’uccisione di Osama bin Laden nel blitz della scorsa settimana delle forze speciali americane in Pakistan. La minaccia è contenuta in un comunicato diffuso tramite i forum jihadisti.


Nel messaggio al-Qaeda minaccia quindi di intensificare il jihad in risposta all’uccisione di bin Laden.
– Gli americani hanno ucciso lo sceicco – afferma il numero uno di al-Qaeda nella penisola arabica – ma devono sapere che le braci del jihad ardono più ora che durante la sua vita. Non pensate che la questione sia chiusa – prosegue – il peggio deve ancora arrivare, quel che vi attende è più forte e dannoso.
– Tu Abu Abdullah sei morto come muoiono tutti gli eroi – scrive l’esponente di al-Qaeda rivolgendosi idealmente a Bin Laden – hai affrontato la morte con gioia, non hai avuto paura né ti sei arreso come fanno coloro i quali amano questa vita. Lo hanno ucciso, ma lui è rimasto saldo convinto nelle promesse fatte ai fedeli.


Sempre a proposito della morte del terrorista saudita, al-Wahishi scrive:
– Gli americani da tempo speravano di uccidere il nostro sceicco, ma hanno forse loro ucciso la sua religione, la sua dottrina e il morale della nazione islamica? Devono sapere che l’essenza del jihad ora è più grande di quando lui era in vita. Noi siamo una nazione, possono morire le persone, ma non le idee.
Il terrorista, che si trova rifugiato in Yemen, spiega che “la battaglia tra noi e voi non era guidata da Osama soltanto, ma anche dalle mani del nostro profeta il quale ha preso Osama e lo ha consegnato al Mahdi e combatterà insieme a Gesù fino al giorno della vostra fine”.


Rivolgendosi infine ad Osama bin Laden scrive: “Arrivederci in paradiso sotto l’ombra del trono con il nostro profeta”.