La Danimarca sospende Schengen

BRUXELLES – Se i provvedimenti annunciati ieri pomeriggio dalla Danimarca di reintrodurre controlli alle frontiere dovessero essere contrari alle norme di Schengen, la Commissione europea prenderà provvedimenti. E’ quanto ha detto un portavoce della commissaria Ue agli affari interni Cecilia Malmstroem. “La Danimarca ha già comunicato alla Commissione i contenuti dell’accordo politico, si tratta di informazioni abbastanza dettagliate che richiedono di essere analizzate in profondità”, ha spiegato un portavoce della Malmstroem. E “se queste dovessero andare contro lo spirito e le norme di Schengen, la Commissione agirà” di conseguenza.


Il ministro delle finanze danese Claus Hjort Frederiksen ha annunciato un accordo politico tra il governo e il Partito del popolo danese, formazione di estrema destra che dà il suo appoggio all’esecutivo, su un rafforzamento dei controlli alle frontiere con Svezia e Germania, sia marittime che di terra, che includono verifiche doganali e introduzione di scanner e altri strumenti per contrastare contrabbando, criminalità e potenziali veicoli sospetti. In cambio di questa concessione, il partito di Pia Kjaersgaard dovrebbe appoggiare la riforma delle pensioni su cui sta lavorando l’esecutivo.


Le nuove misure, che devono ancora essere trasformate in legge e messe in atto, saranno però operative già tra due o tre settimane, ha annunciato il ministro danese. Sembra quindi “inevitabile”, spiegano da Bruxelles, che la questione sarà affrontata oggi al Consiglio Ue affari interni straordinario, dedicato alla questione immigrazione e revisione della governance di Schengen, cui parteciperà il ministro Roberto Maroni.
“La Commissione vuole rivedere la governance di Schengen per rafforzare l’accordo e non per indebolirlo, e proprio per evitare che si continuino a prendere misure unilaterali anziché comunitarie”, ha aggiunto il portavoce della Malmstroem. Sino ad ora Bruxelles ha insistito perché si definiscano meglio casi e modalità con cui è possibile reintrodurre i controlli alle frontiere interne, dell’Ue che devono essere “temporanei”, in “circostanze eccezionali” e solo come “ultima spiaggia”.


Base della discussione di oggi sarà la comunicazione, presentata il 4 maggio dalla commissaria agli Affari interni che prevede un pacchetto complessivo di misure su Schengen, Frontex, diritto d’asilo e accordi di partenariato con paesi terzi che prevedano anche la riammissione dei clandestini e il pattugliamento delle frontiere. Non sono attese vere e proprie conclusioni, si tratterà di un lavoro preparatorio in vista della prossima riunione dei ministri dell’interno dei 27 prevista per il 9 giugno. L’obiettivo è di arrivare con un accordo politico a 27 per il vertice Ue dei capi di stato e di governo in programma il 24 giugno.