Pensioni Inps, a maggio agli sportelli Western Union

CARACAS – Nell’ambito di una “campagna di verifica dell’esistenza in vita dei pensionati” italiani all’estero, l’Inps ha disposto che chi non abbia prodotto un certificato di esistenza in vita dopo il 2 settembre 2010, si rechi personalmente nelle sedi di Western Union e non di Italcambio per riscuotere la propria pensione di maggio. Chi riceve una pensione semestrale, invece, dovrà recarsi presso gli sportelli Western Union solo per il pagamento di luglio.
Western Union utilizzerà come tramite per i pagamenti la ditta Zoom.


La campagna è limitata ad un solo pagamento, necessario e sufficiente per verificare che il beneficiario della pensione è tuttora vivente. Per cui, spiega il Console generale Giovanni Davoli, “dopo il pagamento di maggio – o di luglio – sarà ripristinata automaticamente la modalità di pagamento precedente, quella con la società Italcambio”. Non è necessario, quindi, sottolinea il diplomatico, affollare il Consolato per richiedere un certificato di esistenza in vita, come in questi giorni hanno fatto molti pensionati: sarà la semplice riscossione di una rata presso gli sportelli Wester Union a provare l’esistenza in vita del connazionale.


Nel caso in cui una persona presenti un oggettivo e grave impedimento che le proibisca di recarsi di persona presso gli sportelli Zoom, si devono consegnare al Consolato d’Italia un certificato di esistenza in vita e una delega (viene redatta dal Consolato stesso) affinché la sede diplomatica mandi all’Inps la richiesta di erogare la pensione a Italcambio e non presso la Western Union. In questo modo la persona delegata potrà riscuotere la rata del delegante come in regime di normalità.


Ai pensionati che rientrano nella categoria che l’Inps intende monitorare, quelli che dal settembre non hanno certificato la propria esistenza in vita, verrà spedita una lettera con tutte le indicazioni utili per incassare la pensione presso Western Union.


Coloro che riterranno più comodo ritirare la propria pensione attraverso la ditta Zoom, potranno chiedere di ricevere presso questa agenzia tutte le seguenti rate della pensione.

Il patronato: “Misura ingiustificata”


Per Gianni Di Vaia, del patronato Inca di Caracas, la campagna di verifica predisposta dall’Inps è una “misura ingiustificata”. Non è ancora al corrente del numero esatto dei pensionati che saranno colpiti. Dice che le voci parlano di tantissimi italiani in tutto il mondo ma spera che in Venezuela siano pochi.
– La stragrande maggioranza dei pensionati italiani in questo Paese – spiega – è molto attenta nell’inviare periodicamente i certificati di esistenza in vita. Dall’inizio dell’anno solo dal nostro patronato della capitale sono state inviate circa 800 dichiarazioni di questo tipo.


È convinto che la campagna creerà certamente qualche problema ai pensionati.
– Quando nel dicembre 2009 l’Inps aveva messo in atto una campagna simile – racconta – erano state sospese numerosissime pensioni e abbiamo dovuto lavorare molto per sistemare la situazione di disagio che si era creata.
Infine, ricorda che entro il 30 giugno 2011 è obbligatorio per tutti presentare la dichiarazione dei redditi. In caso contrario, l’Inps può arbitrariamente sospendere l’erogazione della pensione.

L’esperienza di una connazionale


Già qualche pensionato si è recato a ritirare la propria pensione presso i nuovi uffici. Di seguito l’esperienza di Giuseppina, 57 anni.
La madre di Giuseppina, Maria (86 anni), possiede un certificato di esistenza in vita che riporta la data 18 febbraio 2011. Secondo quanto comunicato dall’Inps, non dovrebbe quindi rientrare nella categoria monitorata, quella che non ha prodotto questo certificato dopo il mese di settembre. Nonostante ciò, e senza previa lettera di avviso che le spiegasse la situazione, l’ufficio pensioni di Italcambio ha telefonato venerdì scorso alla figlia Giuseppina per comunicarle che la pensione della madre, di cui ha la delega per il ritiro, sarebbe stata fatta d’ora in poi presso gli sportelli della ditta Zoom dalla Western Union. Italcambio, inoltre, avrebbe dichiarato che solo un 20 per cento dei pensionati avrebbe continuato a vedere erogata la sua pensione presso le sue strutture.


Recatasi presso la filiale Zoom di Bello Campo, a Caracas, Giuseppina non sarebbe riuscita subito a ritirare la pensione della madre, da anni invalida e bloccata a letto. A quanto racconta l’italiana, infatti, il personale si rifiutava di accettare deleghe e avrebbe fatto uno strappo alla regola solo perchè lei, con tanto di delega del Consolato e recente certificato di esistenza in vita della mamma, avrebbe insistito a lungo.
La Zoom avrebbe poi comunicato alla connazionale che, da quel momento in avanti, le pensioni sarebbero sempre state somministrate da quella ditta, non più da Italcambio.


– Tempo fa Italcambio mi ha spinto ad aprire un conto in euro, con Italbank, a Puerto Rico – racconta Giuseppina – ed poi mi ha detto di andare al Patronato per far cambiare la destinazione della pensione, perchè comunque non sarebbe più passata da loro.
Il cambio euro – bolivares usato dalla Western Union, comunque, sembra buono. A Giuseppina hanno dato 6,24 bolivares ogni euro.

La Voce


Anche La Voce d’Italia si è finta ‘pensionata’ per verificare le dichiarazioni di Giuseppina. E, contattando telefonicamente diverse sedi Zoom di Caracas, ha ricevuto le risposte più svariate. Alcune sedi sostenevano che, con una semplice delega ed un referto medico, sarebbe stato possibile ritirare la pensione della persona delegante. Altre, invece, negavano questa possibilità, affermando che il ritiro era al 100 per cento personalizzato e poteva essere effettuato solo in prima persona dal pensionato stesso. Infine, alcuni sportelli hanno affermato, come anche a Giuseppina, che d’ora in poi le pensioni non saranno più erogate da Italcambio ma passeranno da Western Union.


È necessario verificare che tutto il personale di Italcambio, Zoom e Western Union sia con esattezza al corrente delle nuove procedure da effettuare, onde evitare spiacevoli inconvenienti e preoccupazioni, si spera immotivate, a persone anziane.

Preoccupazioni dall’Argentina


I responsabili di alcuni patronati in Argentina sono preoccupati per il ripetersi, nel Paese, della campagna dell’Inps. Hanno scritto una lettera al responsabile delle Convenzioni Internazionali dell’ente, Salvatore Ponticelli, esprimendo le proprie perplessità. Lamentano il fatto che anche l’anno scorso ci furono tante rassicurazioni, ma alla fine molta gente dovette recarsi più volte e per varie mensilità presso la Western Union, fino a che furono ripristinati i pagamenti presso le banche autorizzate. Alcuni però, come denunciano i patronati, ancora sono in attesa di riscuotere alcune mensilità mai ri-accreditate.
– L’imminente, inattesa e comunicata all’ultimo momento, campagna di verifica di esistenza in vita dei pensionati Inps residenti all’estero, attraverso gli sportelli della Western Union – esordiscono nello scritto – comporta l’allargamento e la ripetizione dei disagi verificatisi l’anno 2010.


Tra i disagi vissuti dai pensionati italiani in Argentina, quest’anno 34.447, i redattori annoverano: l’arbitrarietà del pagamento delle pensioni: la quasi totalità in valuta locale, raramente in dollari, e sempre al cambio più sfavorevole per i pensionati; le strutture fatiscenti e il personale assolutamente impreparato della Western Union in Argentina; gli enormi rischi per l’incolumità personale, dovuti alla collocazione degli sportelli sul territorio; il fatto che molti sportelli fanno ritornare i pensionati più volte, argomentando di non disporre di fondi sufficienti al pagamento della rata; la non tutela della privacy dei pensionati.


Inoltre, scrivono, molti pensionati continuano a dover riscuotere la propria pensione negli sportelli Western Union dal maggio 2010, il che rende poco credibile l’affermazione attuale dell’istituto bancario, che questa verifica si applicherà per un solo mese. Chiedono quindi che “sia riesaminata questa complessa, onerosa e lesiva procedura di verifica dell’esistenza in vita, ridando la certezza del diritto e la serenità ai pensionati, stabilendo un giusto punto di equilibrio tra gli interessi delle banche e la tutela dei pensionati”.


Monica Vistali

Consolato Generale d’Italia Caracas


Si è riscontrata in questi giorni una massiccia presenza di pensionati presso questi uffici che richiedono un certificato di esistenza in vita per consegnarlo alla società Italcambio. Nel confermare ovviamente che siamo a completa disposizione dei connazionali, rilevo tuttavia che tutto questo, rappresenta senza meno un disagio, sostanzialmente inutile, per il connazionale.


Infatti, quei connazionali pensionati, già in tal senso avvisati con lettera a loro diretta, che non riceveranno la rata di maggio presso gli uffici di Italcambio, potranno ritirarla presso la Western Union. Si tratta di una misura temporanea e tesa unicamente a verificare le esistenze in vita. Riguarda solo i pensionati che dal 2 settembre 2010 non hanno più fornito tale certificazione e che ricevono la loro pensione su base mensile; nel mese di luglio, tale misura interesserà coloro che ricevono la pensione su base semestrale. Per tutti i successivi pagamenti, gli interessati potranno tornare a recarsi a riscuotere presso Italcambio, se non indicheranno diversa volontà.


Di conseguenza, ho dato disposizione a questo sportello consolare di spiegare quanto sopra ai pensionati che dovessero continuare a presentarsi qui per tale incombenza, facendo cessare le diffuse preoccupazioni e evidenziando l’inutilità, in questo frangente, della certificazione richiesta. Gli unici pensionati che hanno effettivamente necessità di tale certificazione, sono coloro che sono impossibilitati a recarsi presso Western Union, per un oggettivo impedimento e che continueremo ad aiutare presso i nostri uffici.
La società Italcambio ed i patronati sono pregati contribuire a diffondere la informazione corretta evitando disagi e preoccupazioni per i pensionati.

Giovanni Davoli


Console Generale


Caracas