BUENOS AIRES – Quella contro la Roma in Coppa Italia è la millesima partita di Javier ‘Pupi’ Zanetti come professionista, record che non è passato inosservato in Argentina, la patria del capitano dell’Inter. La foto che lo ritrae sul quotidiano La Nacion, così come le immagini e dichiarazioni in tanti altri media argentini, sono quindi un omaggio nei confronti di un giocatore considerato modello da più parti a Buenos Aires.
Sulla Nacion, Zanetti appare sorridente sulle rive del lago di Como, mentre indossa la maglia dell’Inter, i pantaloncini del’ ‘Albiceleste’, un calzino del Banfield ed uno del Talleres, i suoi primi due club in Argentina.
Diversi media hanno poi ricordato le sue mille partite, di cui 749 nell’Inter e 140 in nazionale, con cui il calciatore si aggiunge ad una ristrettissima cerchia di colleghi composta da Peter Shilton (1361 partite giocate), Pelé (1356) e Paolo Maldini (1030).
Una carriera interminabile, che la stampa argentina celebra raccontandola nei dettagli, dal rifiuto subito al primo provino con l’Independiente, passando per l’esordio nella massima divisione con la maglia del Banfield, fino alla consacrazione europea con la prima partita nell’Inter, datata 27 agosto 1995. E’ lo stesso Zanetti a rivivere questi momenti, a partire dalla notte insonne in un albergo a Buenos Aires prima della gara contro il River Plate: “Il 12 settembre del 1993 con il Banfield pareggiammo contro il River 0-0. Fu la mia prima partita ad un livello così alto, la notte prima non avevo chiuso occhio. Gli allenatori, Lopez e Cavallero, mi diedero la maglia numero 4”, che gli sarebbe poi rimasto addosso da lì in avanti.
Due anni dopo, ‘Pupi’, come lo chiamano i suoi connazionali, sarebbe approdato all’Inter di Ottavio Bianchi, l’uomo che aveva allenato il Napoli di Maradona. Nel ripercorrere i suoi innumerevoli ricordi, Zanetti ha le idee chiare: “i momenti più belli? La vittoria della Champions League del 2010 e l’eliminazione dell’Inghilterra al mondiale di Francia ‘98”.
