No a ristrutturazione, si va verso nuovi aiuti

BRUXELLES – La situazione dei debiti sovrani minaccia il consolidamento della ripresa dell’economia europea. Questo l’allarme che la Commissione Ue lancerà oggi nelle sue previsioni economiche di primavera, con l’appello a tutti gli Stati membri di restare uniti e determinati nel contrastare le persistenti turbolenze finanziarie. Senza cedere agli egoismi nazionali e continuando a sostenere i Paesi più in difficoltà. E’ innanzitutto il caso del Portogallo – con l ‘Eurogruppo che lunedì sera varerà il piano di aiuti da 78 miliardi di euro. Ed è il caso della Grecia, sempre più nell’occhio del ciclone nonostante i prestiti per 110 miliardi decisi da Ue ed Fmi esattamente un anno fa.


L’ipotesi di nuovi aiuti (si parla di 60 miliardi), per permettere ad Atene di far fronte alle scadenze sul mercato dei titoli pubblici, si fa sempre più reale. La missione nella capitale greca della ‘trojka’ composta da Commissione Ue, Bce ed Fmi starebbe infatti prendendo atto – secondo quanto trapela – dell’esistenza di significative deviazioni dagli obiettivi fissati nel programma varato un anno fa. Oltre a un ‘buco nero’ da 1,3 milioni di euro registrato nel bilancio dello Stato per i primi quattro mesi del 2011, sarebbero stati riscontrati grandi ritardi nell’attuazione del programma sulle privatizzazioni, dalle quali lo Stato si è impegnato a incassare circa 50 miliardi di euro. Una somma tutta destinata alla riduzione del debito.


Ritardi sarebbero stati riscontrati anche per quanto riguarda l’andamento delle riforme strutturali. L’Fmi – escludendo ancora una volta l’ipotesi di una ristrutturazione del debito (per il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker sarebbe ‘’una catastrofe’’) – si è detto pronto ad intervenire: sia allungando i tempi per la restituzione dei prestiti da parte della Grecia sia atraverso nuovi aiuti ad Atene, ma condizionati ad ulteriori ‘’azioni correttive’’. Un tasto, quest’ultimo, su cui insiste anche Berlino.