Berlusconi: «Brava Letizia». E attacca Pisapia: «Passato estremista»

MILANO – ”Pisapia ha un passato estremista. Mi sembra paradossale che ci sia qualcuno che voglia ancora rifondare l’ideologia più criminale e disumana della storia dell’uomo che è il comunismo”. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, capolista del PdL al Comune di Milano, ha parlato ai microfoni di CNRmedia.
– I milanesi sono persone concrete e pragmatiche e sanno a che rischi andrebbero incontro consegnando la città a una amministrazione di sinistra che non ha neppure saputo darsi un candidato certo. Poi è venuto fuori Pisapia, una persona dal passato estremista. Fino a qualche anno fa – ha aggiunto il presidente del Consiglio – Pisapia è stato in Rifondazione Comunista. E ha come alleati tutti quelli dell’estrema sinistra, tutti quelli dei centri sociali, covo di violenti e facinorosi. Il sorriso dolce del candidato sui cartelloni – ha concluso – non ha certamente ingannato i milanesi che sanno guardare nella storia delle persone e che quindi saranno ancora più convinti, questa volta rispetto all’altra, di volere per Milano un governo del fare come quello nostro, come quello di Letizia Moratti.

Il premier, poi, ha rincarato la dose, commentando lo scontro tra il candidato del centrosinistra al Comune di Milano e il sindaco uscente del PdL :
– Credo che il candidato della sinistra non possa dolersi. Pisapia è uomo di sinistra, si vuol far passare per un moderato ma ha tutta una storia di sinistra. Ha degli alleati che sono l’estrema sinistra e i centri sociali che sono un covo di violenti e dei facinorosi. Credo sia questa la cosa importante e non quello che è avvenuto l’altra sera in trasmissione.

Berlusconi, quindi, in un’intervista a Radio Lombardia rispondendo ad una domanda se servono i voti dei milanisti per eleggere Letizia Moratti che è interista ha risposto:
– Io credo di sì, che servano anche i voti dei milanisti e comunque non c’è problema perchè tutti i nostri con Letizia sono uniti dagli stessi valori, condividono gli stessi obiettivi. Sono uomini concreti, pragmatici – ha aggiunto – che vengono quasi tutti dalla trincea del lavoro e sono abituati a risolvere i loro problemi a prescindere dalla fede calcistica. Soprattutto sono uomini che con Letizia sapranno fare squadra. Quindi forza Milan, ma anche forza Inter e soprattutto, alla fine, forza Letizia.

Dal canto suo, il sindaco uscente, Letizia Moratti, ha ringraziato il premier e commentato le parole dette dal presidente del consiglio in suo sostegno.
– Riconfermo tutto quello che ho detto – ha sottilineato – e ringrazio moltissimo Berlusconi per la sua solidarietà.
Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha poi negato di essersi pentita dopo le sue dichiarazioni che hanno provocato un acceso scontro con il candidato di centrosinistra Giuliano Pisapia.
– No – ha risposto seccamente a chi le aveva posto la domanda -.La mia intenzioni era ed è – ha detto ancora a margine della registrazione di una tribuna elettorale alla Rai – sottolineare che non può essere considerata come moderata la storia di una persona che in quegli anni era vicina ad ambienti terroristici.

Moratti ha sottolineato di non aver ”voluto giocare nessuna carta: solo sottolineare una differenza”.
– I programmi sono importantissimi – ha anche detto – ma al credibilità dei programmi nasce anche dalla credibilità della propria storia”.
Per quel che riguarda l’invito del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ad abbassare i toni della campagna elettorale, Moratti ha precisato:
– Tutti dobbiamo abbassare i toni, non solo una parte. Io non ho mai alzato i toni. Io ho espresso una posizione rispetto a una storia personale che non è la storia di un candidato moderato.

Duro il commento del leader del Pdl, Pierluigi Bersani, sullo scontro provocato dal sindaco Moratti:
– Il duo Berlusconi-Moratti sta scaldando l’aria sul nulla – ha detto -. Cercano di scappare dalla realtà e di sollevare la rissa ma credo che sia veramente la mossa della disperazione. Sono cose vergognose – ha detto Bersani – perchè Berlusconi e Moratti pensano, nella loro disperata speranza, di cavarsela spostando il terreno lontano dalla realtà, nella rissa, nella tifoseria, nell’immaginario.

Parliamo di Milano

Seduti a meno di un metro di distanza per un confronto elettorale negli studi della Rai, e separati dal candidato futurista Manfredi Palmeri, Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, all’indomani dello scontro televisivo, scelgono il profilo basso e anche di fronte a una precisa domanda del conduttore Renato Andreolassi glissano sulle polemiche e sostengono di voler parlare delle cose ”che interessano ai cittadini”.
– Avrei piacere – ha detto Moratti durante una tribuna cui hanno partecipato tutti i nove candidati sindaco – che si torni a parlare di programmi perchè così non è stato nelle ultime settimane. Ai cittadini interessano i problemi dei trasporti, del lavoro, le politiche di sostegno alla famiglia.

Sulla stessa lunghezza d’onda la risposta di Pisapia (ogni domanda veniva rivolta ai nove candidati che avevano un minuto per rispondere).
– Da giugno – ha detto – parlo con i milanesi dei problemi della città e dei cittadini, continuerò la campagna elettorale parlando dei problemi concreti della citta’.I l conflitto scoppiato ieri tra i due ha invece dato l’opportunità di un affondo per gli altri candidati.
– Milano – ha detto ad esempio Palmeri – è stata cancellata dalla campagna elettorale per la volontà di importare le tensioni istituzionali. Una pagina di vecchia politica, Milano è un’altra, fatta di persone normali, che sono rimaste sbigottite.

Tutto spiegato nel Blog

C’è chi si chiede quale ‘manina’ possa aver passato la sentenza del processo a Giuliano Pisapia al sindaco Letizia Moratti e chi, soprattutto, abbia suggerito la strategia d’attacco a testa bassa. In realtà da tempo il candidato del centrosinistra aspettava le bordate sul suo passato al punto che aveva anticipato tutti, pubblicando sul suo blog, il 18 marzo scorso, tutta la vicenda. Dopo un’inchiesta giornalistica sulle carceri milanesi, Pisapia aveva visitato San Vittore per rendersi conto del sovraffollamento e sul blog aveva parlato del suo impegno per risolvere il problema degli istituti di pena, prima ancora che come candidato sindaco come cittadino.

Aveva così ricordato di essere stato educatore al carcere minorile Beccaria, di essersi occupato dei detenuti come avvocato e poi come Presidente della Commissione Giustizia e come Presidente della Commissione Carceri. L’occasione era servita per ricordare il suo passato da detenuto.

”So bene – aveva scritto – cosa significa stare dietro quelle sbarre. Ci sono passato anch’io. Nulla che già non si sappia. Sono passati oltre trent’anni: arrestato, innocente, per banda armata e concorso morale nel furto di un’autovettura. Prosciolto dalla prima accusa (banda armata) con formula piena nella fase istruttoria (allora vi era ancora la formula dell’insufficienza di prove); giudicato e assolto anche per l’accusa di concorso morale in furto, reato coperto da amnistia dal quale però i giudici mi hanno assolto nel merito, cosa possibile solo in quanto risultava ‘evidente’ la mia innocenza”. L’attenzione ai detenuti e alle problematiche carcerarie era stata rafforzata, aveva scritto:
”Dal ricordo dell’ angoscia che mi prendeva quando, educatore al carcere minorile Beccaria, dopo aver passato l’intera giornata con i ragazzi-detenuti, giocando con loro, studiando con loro, parlando con loro, mangiando con loro, alla sera, era mia compito chiuderli a chiave, anzi col chiavistello, nelle loro celle. E ancora, ricordando questa esperienza, quando durante il mio turno di notte dormivo nella stanza accanto e non riuscivo a chiudere occhio per ore e ore”.