Crescita del Pil, Italia al palo

ROMA – Crescita quasi a zero. L’economia italiana cresce, ma poco sopra lo zero: +0,1% nel primo trimestre del 2011. Pochissimo rispetto alla ‘locomotiva’ tedesca (+1,5%) e meno della media Ue (+0,8%). Secondo il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ”abbiamo i numeri per la crescita”, ma – ribadisce – occorre fare di più e con più ottimismo. Ottimismo espresso anche dal commissario Ue agli affari monetari, Olli Rehn.


– Nel 2012 – dice il commissario – il Pil medio europeo tornerà ai livelli pre-crisi (+1,8%).


Bruxelles, però, sottolinea come in Italia ”la ripresa continua ad essere lenta” ed è trainata soprattutto dalle esportazioni. La Commissione Ue per il 2011 si attende una crescita del Pil italiano dell’1% (leggermente in ribasso rispetto all’1,1% previsto in febbraio) e nel 2012 dell’1,3%, contro una media dell’Eurozona dell’1,6% quest’anno e dell’1,8% il prossimo. E al ‘Belpaese’ chiede di proseguire nella politica di prudenza e rigore avendo davanti a se – dice Rehn – ”stime formidabili” per tornare a crescere.


Il Pil dei diciassette Paesi della zona dell’euro e quello dell’Unione europea – stima intanto Eurostat – è aumentato dello 0,8% nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente e del 2,5% su base annua. In Italia primo trimestre dell’anno la crescita si è attestata a +0,1% rispetto all’ultimo trimestre del 2010 con un ‘rimbalzo’ del +1% sul primo trimestre dell’anno scorso. A trainare questa mini crescita è stata solo l’agricoltura mentre il contributo di industria e servizi è stato decisamente piatto. E gli ultimi dati sulla produzione industriale non fanno ben sperare per l’immediato futuro (+0,4% a marzo secondo l’Istat, mentre Confindustria stima un +0,2% ad aprile). C’è però da registrare che la crescita acquisita per l’intero 2011 (cioè quella che si avrebbe in caso di crescita zero nei prossimi trimestri) è dello 0,5%, poco meno della metà dell’1,1% stimato per l’intero 2011 nel Def. Ma non è l’Italia ad essere andata peggio, anche se nelle ultime posizioni della classifica della crescita si trovano i paesi attualmente più in difficoltà: Grecia (+0,8% nel trimestre ma -4,8% annuo) e Portogallo ancora in piena recessione (-0,7% sia sul trimestre, sia sull’anno).


La Germania mette invece a segno un risultato insperato tanto che i commentatori parlano già di uscita dalla crisi e nuovo boom economico: il prodotto interno lordo sale dell’1,5% rispetto al quarto trimestre 2010, battendo ampiamente le attese, ferme ad un +0,9%. Il dato annuo mostra una crescita del 4,9%, contro le stime di un +4,2%. Il tutto grazie anche ad una produzione che continua a tirare.


Ad esempio la Volkswagen annuncia di aver messo a segno un aumento delle vendite di quasi il 14% nei primi 4 mesi sell’anno. E anche la Francia registra un record: +1% sul trimestre e +2,2% sull’anno. Il maggior rialzo dal 2006. Chiaramente entusiastici i commenti da Parigi e Berlino.


– Le cifre – dice il ministro dell’Economia francese, Christine Lagarde – confermano che l’economia francese è instradata sulla strada di una ripresa solida” confortando la previsione di crescita del 2% per il 2011.


– La Germania – dice il neo ministro dell’Economia, Philipp Roesler – è il motore della crescita dei paesi industrializzati, non solo in Europa.


Insomma, per loro, ”l’ingresso nel 2011 è stato eccellente”.