Poker rossonero e poi lo show Scudetto

MILANO – Kevin Prince Boateng mantiene la promessa e celebra lo scudetto a modo suo: è il ‘moonwalk’ del ghanese sulle note di Billie Jean a chiudere una festa lunga sette ore, iniziata sul pullman tra le vie della città e finita sul prato del Meazza.


Allo stadio, di fianco alla figlia Barbara, Silvio Berlusconi applaude soddisfatto il suo Milan tornato campione d’Italia dopo sette anni e capace di battere pure il Cagliari con un divertente 4-1 in una giornata tutt’altro che dedicata al calcio giocato. Sono in 80mila a partecipare allo show organizzato al Meazza con la premiazione ufficiale al termine di una partita che vede il ritorno in campo di Inzaghi dopo 6 mesi dall’infortunio al ginocchio. Ma sono in tantissimi anche a festeggiare i giocatori quando alle 17 salgono sul pullman scoperto che da un hotel vicino alla sede di via Turati li porta in Duomo, dove trovano decine di migliaia di tifosi pronti a fotografarli e a essere a loro volta fotografati. Perché van Bommel, Pato e tanti altri tirano fuori i telefonini e immortalano una piazza da brividi. Parecchio su di giri, Antonio Cassano dà il via ai cori e si conferma uno dei protagonisti di una festa che questa volta non ha strascichi polemici: “18 tutti sul campo” è lo striscione che compare nelle mani di un paio di giocatori, rivolto sì ai cugini interisti ma con toni ben diversi rispetto a quello esibito da Ambrosini per la vittoria della Champions del 2007. Non è giorno di polemiche e questa volta nessuno si unisce ai cori contro Leonardo ed Eto’o intonati dai tifosi: Gattuso lo shampoo da Galliani lo ha già ricevuto e non c’é la fila per ricevere lo stesso trattamento.


L’amministratore delegato rossonero compare in mezzo ai giocatori in piazza Duomo, stringe forte la mano ad Allegri e si gode una festa graziata dalla tanto temuta pioggia. C’é anche una partita da giocare e il Milan la onora nel modo migliore, seppellendo il Cagliari nel primo tempo. Balla tanto la difesa di Donadoni e balla pure Robinho che celebra con vari passi di danza i suoi due gol con cui raggiunge Pato e Ibrahmovic a quota 14 reti in campionato. C’é anche un colpo di testa di Gattuso a porta vuota e un bel piatto di Cossu per completare il 3-1 con cui si chiude un primo tempo in cui i brasiliani rossoneri fanno divertire il pubblico, anche se Pato trova il modo di mangiarsi un’enorme occasione.


Dopo un primo tempo divertente, il ritmo cala inevitabilmente nella ripresa, che serve sostanzialmente a Pirlo e Inzaghi per ricevere l’applauso degli 80mila presenti. Per il centrocampista, i 45’ contro il Cagliari possono essere gli ultimi giocati al Meazza con la maglia rossonera, visto che è il più serio candidato a lasciare il Milan a fine stagione. Assente dal 10 novembre a causa di un serio infortunio al ginocchio, Inzaghi riesce a tornare in campo giusto per festeggiare lo scudetto, ricevendo un’ovazione da tifosi che per lui stravedono sempre. Prima del suo ingresso, Robinho spreca una buona occasione per la tripletta ma è Seedorf a completare il poker, sfruttando un altro bell’assist di Pato.


Quando l’arbitro Ciampi fischia la fine, si può tornare a fare festa: tocca a Massimo Ambrosini alzare la coppa scudetto tra coriandoli e champagne, prima del giro di campo con un grande striscione rossonero. La scena è tutta dei giocatori e di Massimiliano Allegri perché Silvio Berlusconi rimane al suo posto in tribuna e non scende sul campo a salutarli. Sul prato resta Boateng e il suo ballo chiude una grande giornata di festa.