Napolitano-Peres: «Pace non lontana ma tanti gli ostacoli»

GERUSALEMME – Giorgio Napolitano auspica la ripresa dei negoziati diretti per la pace in Medio Oriente.
– Spero che entrambe le parti creino le condizioni per la ripresa del negoziato diretto tra israeliani e palestinesi e che ciò accada prima di qualsiasi decisione all’assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre – ha detto in una conferenza stampa congiunta con il presidente israeliano Shimon Peres, che ha formulato lo stesso auspicio.

Il primo giorno della visita ufficiale del presidente della Repubblica in Israele è coinciso con una giornata di proteste della comunità palestinese contrassegnata da incidenti di frontiera e dalla morte, durante gli scontri, di almeno dieci manifestanti scesi in piazza per la ricorrenza della Naqba, il Giorno della Catastrofe, che ricorda una ferita mai rimarginata: l’espulsione di centinaia di migliaia di civili palestinesi dalle loro case in seguito alla nascita dello Stato di Israele.

Napolitano ha avuto un colloquio anche con il premier Benyamin Netaniahu, in partenza per Washington, e oggi sarà a Betlemme per incontrare il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen. Al centro dei colloqui di ieri, a cui ha partecipato il ministro degli esteri Franco Frattini, le prospettive di ripresa del negoziato di pace, bloccato ormai da quattro anni.
– La soluzione per arrivare alla pace – ha detto Peres – non è lontana come può sembrare, ma il percorso e costellato di difficoltà ed ostacoli. Poichè alcuni sono prevedibili, bisognerebbe prevenirli.

I due presidenti si sono trovati d’accordo nel dire che Abu Mazen è un interlocutore ‘’affidabile’’ di Israele, mentre Hamas deve ancora dimostrare di avere accettato i cardini fissati dal Quartetto Onu,Usa, Russia e Ue che prevede il riconoscimento dello Stato di Israele e la rinuncia al terrorismo. D’accordo anche nel dire che è meglio fare scaturire la nascita dello Stato palestinesi dai negoziati e non ad una auto-proclamazione quale quella preannunciata dal presidente dell’Autorità Nazionale per il prossimo settembre all’assemblea generale dell’Onu.

Nessun commento alle possibili conseguenze alle recenti prove di ‘riconciliazione’ fra Fatah e la fazione islamico-radicale di Hamas. Le sollevazioni popolari che hanno scosso in questi mesi il mondo arabo, secondo Napolitano, offrono ‘’motivi di speranza’’, ma non devono portare a sottovalutare i problemi, la loro complessita e le incognite del prossimo futuro.
– L’Italia e l’Europa – ha detto, – non devono limitarsi a guardare e aspettare, devono accompagnare nel modo giusto il movimento verso una vera democrazia e un progresso economico e sociale.
Dal canto suo, Peres ha assicurato che “questo obiettivo è condiviso da Israele che vorrebbe vedere altre democrazie autentiche nella regione”.

A margine della visita, il ministro degli esteri Franco Frattini ha annunciato che l’Italia è pronta a “trovare un modo” per elevare il rango della rappresentanza diplomatica dell’Autorità nazionale palestinese a Roma, secondo quanto sollecitato dal presidente dell’Anp, Abu Mazen (Mahmud Abbas), anche se non potrà avvenire con il riconoscimento di credenziali identiche a quelle concesse agli Stati già formati.