Big e candidati polemiche col Viminale

ROMA – L’attenzione è concentrata soprattutto su Milano, dove il premier Silvio Berlusconi, residente e capolista del Pdl, e Umberto Bossi hanno fatto ai seggi professione di ottimismo. Ma gli occhi sono puntati anche sulle altre città-chiave (Bologna, Napoli, Torino), dove il voto ha valenza di test nazionale, e già i dati sull’affluenza fanno alzare le antenne ai partiti con il Pd che polemizza con il Viminale colpevole di rendere noto le percentuali senza specificare che nel 2009 si votò sabato pomeriggio e domenica.
A parte alcuni tentativi di intimidazione ai seggi, denunciati da Pd e Idv a Napoli, il voto si sta svolgendo regolarmente con la sfilata di candidati e big ai seggi. L’attesa durerà fino a questo pomeriggio alle 15 ma già la partecipazione ed il fantasma dell’astensionismo, incubo della politica segnalato dai sondaggi, spingono i partiti a riflettere. Il crollo dei votanti a Bologna, indicato nella prima rilevazione alle 12 sul sito del Viminale, allarma il Pd, che spera di vincere al primo turno lasciandosi alle spalle il caso Del Bono e nonostante la frammentazione delle liste.


In realtà, accusano i democratici, è il ministero dell’Interno colpevole di ‘’un errore macroscopico’’ perchè non ha spiegato che nel 2009, quando le comunali furono accorpate con le europee si votò in giorni diversi.
Fiducioso sulla capacità di convincere delusi e indecisi si dice Giuliano Pisapia che a Milano ha incrociato le spade con Letizia Moratti ma anche con il premier Silvio Berlusconi. Ieri il premier ha escluso come ‘’impensabile’’ una vittoria del centrosinistra mentre il Senatur si è spinto a prevedere un successo ‘’al primo colpo’’.


E ottimismo ostenta anche il leader Pd Pier Luigi Bersani che, girando l’Italia, sostiene di aver trovato ‘’un Pd molto combattivo e in salute’’ e ribadisce che la sua asticella sono due vittorie al primo turno (Bologna e Torino) ed i ballottaggi a Milano e Napoli. Ma al di là dell’astensionismo, l’altra insidia è rappresentata dall’alto numero di liste e dai grillini.
– Non è consentito stare eternamente nell’infanzia, se intendono fare politica devono assumersi le responsabilità – è la stoccata di Bersani che spera di non ripetere il caso Piemonte, dove Mercedes Bresso perse per la fuga di voti verso la lista del comico genovese.