Strauss-Kahn, Fmi: ‘’L’immunità non vale’’

WASHINGTON – L’immunità di cui gode Dominique Strauss-Kahn non si estende alle accuse formulate dal tribunale di Manhattan. Lo ha precisato il portavoce dell’organizzazione, William Murray, in un comunicato in cui spiega che ‘’l’immunità di cui gode il Managing Director è limitata e non applicabile a questo caso’’. Fonti citate dal New York Post anticipano che la tesi della difesa di Strauss-Kahn sarà incentrata sul rapporto sessuale consensuale che il direttore dell’Fmi avrebbe avuto con la cameriera di 32 anni del Sofitel di New York. Ma non è questa l’unica versione in circolazione: la radio francese RMC sostiene che Strauss-Kahn sosterrà di aver lasciato l’albergo prima del momento in cui avrebbe stuprato la donna, come risulta dalla denuncia che ha fatto, per pranzare con la figlia. Una nuova udienza per Strauss-Kahn è prevista per venerdì.


Il direttore dell’Fmi è stato trasferito al carcere di Rikers Island, a New York, è in una cella singola, dove consumerà anche i pasti, per evitare rischi di aggressione legati alla sua notorietà. Sarà scortato da una guardia durante l’ora d’aria e non avrà contatti con altri detenuti.


Secondo quanto riferisce il Mail Online, che ha intervistato il fratello della presunta vittima della violenza, la donna, dopo l’assalto subito, chiamò il fratello e in lacrime disse: “Qualcuno mi ha fatto una cosa molto brutta, sono stata assalita”. Piangendo, la cameriera disse di essere rimasta intrappolata nella suite dell’albergo occupata da Strauss-Kahn, mentre l’uomo tentava per due volte di imporsi con forza su di lei.
Intanto le polemiche in Francia in seguito alla diffusione in tv delle immagini di Dominique Strauss-Kahn ammanettato ha spinto il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo ad intervenire per chiedere ai canali tv ‘’il più grande ritegno riguardo a persone coinvolte in una procedura penale’’. Il Csa, in una nota in cui non nomina mai il direttore dell’Fmi, sottolinea che ‘’il principio della libertà di espressione e il diritto all’informazione non devono dimenticare il fatto che queste immagini sono suscettibili di danneggiare il rispetto della dignità delle persone’’.


Il Csa ricorda che la legge francese del 2000 rafforza la protezione della presunzione di innocenza e i diritti delle vittime e punisce con una multa la diffusione, su qualunque mezzo, di un’immagine che rappresenta una persona ammanettata o ostacolata, qualsiasi sia, e che non è stata condannata.