Porto e Braga si contendono la coppa a Dublino

ROMA – ‘Special Two’. Sta tutto nel soprannome affibbiato a André Villas-Boas, l’allenatore allievo di José Mourinho che mezza Europa insegue, il senso della finale di Europa League Porto contro Braga.
Dublino ospita oggi una sfida portoghese: Oporto e Braga distano appena una cinquantina di chilometri, qualcosa in più dei 35 punti di distacco che il Porto campione ha inflitto al suo avversario di stasera, e molto di più delle distanze storiche tra i due club.


Villas Boas, per anni allenatore in seconda di Mourinho, ha condotto quest’anno i ‘Dragoni’ del Porto al 25esimo scudetto. Con la finale di oggi e quella della coppa nazionale il 22 maggio, contro il Guimaraes, vede a portata di mano un ‘triplete’ che sarebbe intessuto di record. In trenta partite di campionato, il suo Porto non ha mai perso. In Europa League, ha sempre vinto in trasferta – tranne l’ultima, ininfluente partita di ritorno col Villarreal -. E il suo attaccante Falcao ha realizzato 16 gol in Europa, primato anche questo.
“Per noi vincere è un obbligo e una responsabilità”, dice l’emergente del calcio europeo, sulle tracce del suo maestro. “Non mi piace – aggiunge però, prendendo le distanze indirettamente dal n.1 – però che si concentri l’attenzione sul tecnico. Il calcio non è solo tecnica e tattica, ma anche motivazione: io non sono un dittatore, i miei giocatori in campo devono avere la possibilità di decidere cosa fare”.


Così spazio al talento di Hulk e Falcao, punte di diamante di una squadra che è una macchina da gol. Ma il Braga allenato da Domingo Paciencia è la forza emergente del calcio lusitano: vicecampione lo scorso anno, ha spezzato il tradizionale dominio a tre del campionato, tra Porto, Benfica e Sporting Lisbona. A differenza di Villas-Boas, che ha allontanato le sirene di Juve, Roma e di grossi club inglesi, Paciencia ha già annunciato: “Gioco la finale e saluto: i tifosi capiranno”.


In molti, tra i commentatori portoghesi, sottolineano come in semifinale la sua squadra abbia già fatto fuori un’altra grande della Liga lusitana, il Benfica, e anche in quel caso ribaltando il pronostico dopo la sconfitta dell’andata.


“Con la giusta ispirazione, possono succedere molte cose: e un gol lo puoi sempre trovare”, il messaggio di Paciencia. “Avevamo un solo modo per raggiungere questa finale – conferma il capitano del Braga, Valdinho – ed era il duro lavoro”. “All’obiettivo di Dublino puntavamo da inizio stagione: siamo una squadra che rema tutta nella stessa direzione”, la risposta dell’altro capitano Helton. Dovessero essere rispettati i pronistici, sarebbe la coppa europea n.16 per il club di Oporto. E soprattutto l’inizio di un cammino per Villas-Boas. Anche Mourinho, in fondo, cominciò con la vittoria Uefa e con la stessa maglia.