Pdl tenta la blindatura, Pd-Idv su barricate

ROMA – Non trova pace, e forse nemmeno fine, il dibattito sul testamento biologico. Ferma restando la volontà di governo e maggioranza di portare a casa il testo, il voto finale potrebbe subire un nuovo rallentamento causa ballottaggi. Intanto in commissione Affari sociali il Pdl ha tentato di blindare la legge, con il parere favorevole del relatore anche ad alcuni emendamenti dell’Udc, da sempre orientato a dare il proprio voto positivo al testo.


Ma proprio sugli emendamenti si è alzato di nuovo lo scontro con le opposizioni, pronte a salire sulle barricate: Pd e Idv infatti gridano allo scandalo e promettono battaglia in Aula, dopo l’ok a una modifica che, dicono, ‘’riscrive in modo restrittivo la legge’’ che alla fine risulta ‘’svuotata’’. Ad essere incriminato è un emendamento a prima firma di Lucio Barani, capogruppo del Pdl in commissione Affari sociali, che prevede che si possano esprimere ‘’orientamenti e informazioni utili per il medico, onde evitare di essere sottoposto a trattamenti terapeutici sproporzionati o a procedure sperimentali indesiderate’’.


Praticamente, accusa Margherita Miotto, capogruppo Pd in commissione, il cittadino potrà esprimere ‘’solo il suo no all’accanimento terapeutico, già vietato dalla deontologia professionale. Oppure il cittadino potrà dire di non voler essere sottoposto a cure sperimentali in caso perda la capacità di intendere e volere. Ma la legge lo prevede già ‘’.


Due anni ‘’di lavoro buttato’’, insomma, e un testo ‘’senza senso, contraddittorio e ridondante’’, e ‘’se possibile – aggiunge Livia Turco – anche peggiore di quello che ci era arrivato dal Senato’’. Peraltro, aggiunge, Antonio Palagiano dell’Idv, relatore di minoranza del provvedimento, ‘’approvarlo con le elezioni in corso sarà un boomerang’’.


Il clima che si registra a Montecitorio è sempre più caldo, anche perchè, dice l’Udc Paola Binetti ‘’c’è stata una certa confusione nell’affrontare gli emendamenti, che mette in luce la tensione nella maggioranza’’.
Binetti è sembrata più cauta, nonostante la mano tesa dal Pdl, anche sulla scelta finale dell’Udc in Aula:
– In linea di massima restiamo favorevoli a votare un testo che difende la salute e la vita, ma dobbiamo vigilare sul fatto che siano rispettati il suo spirito e i suoi valori originari’’. Intanto oggi si dovrebbe finalmente cominciare a entrare nel merito del provvedimento, approdato in Aula il 7 marzo e già rinviato due volte.