Libia, ribelli vogliono partecipare all’Opec

MISURATA – I ribelli libici hanno annunciato la loro intenzione di “rappresentare” la LIbia nella riunone dell’Opec (l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) che si terrà il prossimo 8 giugno a Vienna. La libia è 15esima nella lista degli esportatori di greggio.


Il dirigente ribelle Mahmud Shamam ha affermato que “vogliamo partecipare al vertice, ma ancora non sappiamo se l’Opec ci inviterà”.


L’obiettivo dei ribelli libici è quello di essere riconosciuti dalla comunità internazinale come unico rappresentante legittimo della Libia.
Intanto, continuano ogni giorno i raid Nato in territorio libico, nonostante la dichiarata intenzione di Gheddafi di tentare una riconciliazione interna.
Dal 19 di marzo, secondo quanto riferito dai corrispondenti di telesur, centinaia di civili hanno perso la vita. Più di 860 etnie libiche hanno proposto al governo la creazione di una commissione umanitaria che verifichi i fatti violenti accaduti nel paese.

Nato smentisce attacco


E’ “un’affermazione provocatoria” la notizia diffusa dalla televisione libica secondo cui una nave Nato sarebbe stata colpita dalle forze governative nel porto di Misurata. Lo ha confermato un funzionario della Nato, secondo cui “non c’era nessuna nave dell’Alleanza abbastanza vicina alla costa da poter essere colpita dalle forze pro-Gheddafi’’.

Moglie e figli di Gheddafi in Tunisia


Circola in queste ore in Libia la notizia della fuga della moglie del colonnello libico Muammar Gheddafi, Safiya Farkash, e della figlia Aysha in Tunisia. Secondo fonti citate da al-Jazeera, le due donne più importanti del regime si troverebbero in un albergo dell’isola Jerba, dove domenica sarebbe arrivato anche il figlio maggiore di Gheddafi ed altri esponenti del suo regime che hanno deciso di abbandonarlo.