Elisabetta II a Croke Park, lo stadio della vergogna

DUBLINO – Nuova storica tappa per la regina Elisabetta nel suo viaggio in Irlanda: la sovrana britannica si è recata ieri in visita allo stadio di Croke Park dove 91 anni fa, durante la guerra d’indipendenza irlandese (1919-21), i soldati di Sua Mestà uccisero 13 spettatori e un giocatore durante una partita di calcio. La visita “farà progredire il processo di pace”, ha detto Christy Cooney, presidente della Gaelic Athletic Association, che ha accolto la Regina, definendo la sua visita “un onore per la nostra associazione”.


Elisabetta II aveva in precedenza reso omaggio alla memoria degli irlandesi che morirono nell’esercito britannico durante la prima guerra mondiale e avuto un incontro con il primo ministro irlandese Enda Kenny. Ma nel programma di questa giornata densa di simboli, vi è stato anche spazio per un momento più leggero al museo della birra Guinness.


In serata l un discorso ad una cena di Stato al castello di Dublino e alla quale ha partecipato anche il primo ministro britannico David Cameron.


C’è molta attesa per le sue parole in una visita che sugella la normalizzazione dei rapporti fra Londra e Dublino, unite da un tormentato rapporto con radici nella lunga dominazione britannica dell’Irlanda e le violenze fra cattolici e protestanti nell’Irlanda del nord. Una memoria dolorosa, in parte superata dagli Accordi del venerdì santo, che si nutre di simboli e ricordi: il massacro di Croke Park nel 1920 è stato a lungo ricordato come Bloody Sunday, lo stesso nome con il quale verrà poi indicato il massacro a Derry, Irlanda del Nord, del 1972 quanò la polizia britannica sparò contro dei manifestanti uccidendone 14.