Giro: Contador fa vincere Rujano

GROSSGLOCKNER – C’è sempre più il suo rosa in questo Giro d’Italia. Aveva dato spettacolo sull’Etna, campione di fair play sul Grossglockner. Alberto Contador è anche questo, ‘cannibale’ quando serve, ma anche fenomeno di altruismo. Sempre il pù’ forte e più padrone di questa corsa ormai a senso unico. Contador non vince questa volta ma mette il suo sigillo anche nel primo dei tre tapponi di montagna di questo fine settimana. Più i giorni passano e il nome del vincitore finale della corsa rosa assomiglia al segreto di Pulcinella. Come si dice in questi casi soltanto lui può perderlo. Ma è difficile, lui non pare averne alcuna voglia.


Gli avversari sperano in un suo cedimento, ma da parte sua finora nessun segnale, nemmeno uno finora. Anzi, a sprofondare sono gli altri, a cominciare da Nibali e Scarponi. E’ in forma strepitosa questo Contador. Appena la strada si impenna verso tornanti e pendenze mozzafiato nessuno sa stargli alla ruota. Finora ci sono stati tre arrivi in salita, ma l’Etna e il Grossglockner sono stati quelli più difficili. E in entrambi il fenomeno spagnolo ha dimostrato di avere una marcia in piú. Come nella tappa sul vulcano siciliano Contador a una ventina di chilometri dal traguardo ha cambiato la bici, prendendo quella per le salite. Domenica Contador aveva polverizzato tutti annientando anche il povero Francisco Rujano. Non gli aveva perdonato l’affronto di non avergli dato cambi. Oggi il venezuelano invece ha collaborato e alla fine il campione lo ha premiato lasciandolo vincere.


A un centinaio di metri dal traguardo lo spagnolo era in testa, si è voltato quasi a chiamare il compagno di fuga. E sembrato quasi sussurrargli: ‘Vai vinci tu’. Rujano non se l’e’ fatto ripetere due volte e ha alzato le braccia mentre lo spagnolo dietro di lui ha smesso addirittura di pedalare. Per Nibali e Scaporni un’altra giornata amara. Hanno fatto entrambi quello che hanno potuto. Scarponi quando Contador ha attaccato ha provato a stargli alla ruota, ma avendo imparato la lezione dell’Etna ha mollato quasi subito e così ha evitato un’altra figuraccia. Nibali invece ha sofferto il freddo e una squadra piena di acciacchi (Szmyd non ha ancora smaltito la bronchite) e ha preferito salire con il suo paasso senza forzare. Assieme a Scarponi deve incassare un altro minuto e mezzo da Contador: in classifica adesso i due italiani sono secondo e terzo, ma ora hanno oltre tre minuti dallo spagnolo. Un abisso considerata la forza inarrestabile della maglia rosa. Lo spagnolo si è alzato sui pedali naturalmente nel tratto di salita più duro, Scarponi ha abbozzato una reazione, ma l’unico a stargli dietro è stato il solito piccolo Rujano. I due battistrada hanno fatto in breve il vuoto. La corsa siè’ infiammata come prevedibile tutta nel finale. In precedenza ad animarla la fuga di sedici corridori dopo una quarantina di chilometri. Tra loro l’unico uomo di classifica era Lastras. Lo spagnolo ci ha provato in discesa a staccarsi, ma in salita è stato sempre ripreso. I fuggitivi hanno avuto di oltre cinque minuti. A 45 km dall’arrivo ci ha provato da solo prima il croato Kiserlovski, poi Sarmiento e Weening, ma inutilmente. Scarponi ha provato un allungo ma Contador l’ha subito chiuso. Il Giro è ancora pieno di trabocchetti. Oggi c’è lo Zoncolan, ma è stata annullata la temuta discesa del Monte Crostis. La decisione e’ stata comunicata solo in tarda serata. E’ stata la giuria e i commissari Uci ha vietare la discesa, per motivi di ”sicurezza sportiva”. ”Abbiamo appreso solo questa sera che non ci sono più le condizioni di sicurezza sportiva per la discesa del Crostis – ha detto Mauro Vegni, direttore operativo del Giro -. Fino a ieri non c’erano problemi. Non si tratta della sicurezza degli atleti, quella era garantita dagli innumerevoli lavori fatti. Su quell’aspetto non potevano attaccarci. Evidentemente questa discesa dava fastidio fin dall’inizio. E’ una decisione della giuria e dei commissari Uci. Sentite le lamentele dei direttori sportivi hanno rivoluzionato i piani operativi e hanno vietato la discesa del Crostis. Personalmente io non ho ricevuto nemmeno una telefonata dai direttori sportivi”. (ANSA).