Scoppia la rabbia dei lavoratori

ROMA Da Castellammare di Stabia a Sestri Ponente scoppia la rabbia dei lavoratori di Fincantieri. All’indomani della presentazione del piano industriale dell’azienda, che prevede 2.551 esuberi e la chiusura dei due siti campano e ligure e che l’amministratore delegato Giuseppe Bono definisce ‘’duro ma coraggioso’’ e mirato alla salvezza dell’azienda, è la giornata delle proteste, con cortei e manifestazioni ma anche atti di devastazione e tafferugli con feriti.


Intanto il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani ha convocato per il 3 giugno il tavolo con azienda e sindacati per fare il punto sul piano. E mentre il Governo, attraverso il ministro del welfare Maurizio Sacconi, si augura che si possa ‘’definire un piano industriale che salvaguardi i siti produttivi e minimizzi gli esuberi’’, per la crisi di Fincantieri si mobilita anche la Commissione europea: il vicepresidente Antonio Tajani ha assicurato che sarà fatto tutto il necessario per mettere in campo gli strumenti di cui l’Europa dispone, in primo luogo il Fondo europeo di aggiustamento per la globalizzazione, da cui potrebbero venire aiuti per alcune decine di milioni di euro per fronteggiare l’emergenza occupazione.


‘’La situazione del mercato è tale che solo un piano duro ma coraggioso può assicurare un un futuro alla nostra impresa e confermarle la leadership che da anni le viene riconosciuta’’ spiega Bono in una comunicazione ai vertici aziendali in cui viene illustrato il Piano industriale presentato ai sindacati. Bono sottolinea che il progetto del Piano mira alla salvezza dell’azienda, e a preservare quegli uomini e donne ‘’che hanno sviluppato autentiche professionalità’’.


Oltre agli esuberi, alla chiusura di due siti al ridimensionamento di un terzo il piano prevede anche una nuova gestione delle risorse umane che punta al recupero di efficienza anche attraverso una riduzione delle dinamiche di assenteismo.


Cresce intanto la preoccupazione dei sindacati, degli enti locali e del mondo politico. Di fronte alla convocazione di Romani, il sindaco di Genova Marta Vincenzi avverte che se non sarà un tavolo ‘’serio’’, chiederà lo sciopero generale del capoluogo ligure. La notizia del tavolo è positiva per la Cgil che però chiede un confronto ‘’serio e serrato’’. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni definisce i 2.500 esuberi ‘’una cosa incresciosa’’ mentre per la Uil il piano è un atto di ‘’irresponsabilità’’.