Ulissi: vittoria nella volata delle polemiche, Contador: primato in cassaforte

TIRANO (SONDRIO) – Giovanni Visconti (Farnese Vini) ha tagliato per primo il traguardo della diciassettesima tappa del Giro d’Italia di ciclismo, da Feltre a Tirano di 230 km. La vittoria, però, è stata assegnata dalla giuria a Diego Ulissi (Lampre), Visconti è stato declassato per una scorrettezza commessa nello sprint.

La tappa del Tonale e dell’Aprica termina con il brivido tipico di un romanzo giallo. Nel momento più atteso, quello di sfoggiare la maglia tricolore su un podio al Giro, Giovanni Visconti perde il controllo e commette una sciocchezza inusuale per un campione come lui.

Un quartetto emerge dal gruppo dei fuggitivi: oltre al campione d’Italia ne fanno parte lo spagnolo Lastras (un altro dei gregari occasionali di Contador), il due volte campione del mondo su strada juniores Diego Ulissi e il passistone belga Bakelandts. Quest’ultimo accetta il destino del perdente in situazioni di questo genere e si mette davanti a fare l’andatura, mentre il primo ad uscire per andare a vincere è Ulissi.

Il ciclista toscano è giovane e furbo: si mette davanti e chiude lentamente, verso le transenne. Visconti ne ha più di tutti, potrebbe anche cambiare traiettoria e vincere in tutta tranquillità ma perde la testa: cerca un pertugio non impossibile ma difficile, non passa e toglie le mani dal manubrio spintonando il rivale. L’arrivo è nell’ordine Visconti, Ulissi, Lastras, ma la giuria, regolamento alla mano, declassa il campione d’Italia.

Ulissi, nei commenti post gara: “Ero davanti, mi è sembrato di aver fatto la mia traiettoria, poi ho sentito una mano che mi ha spostato, i giudici ci sono per questo. Al di là del risultato, è stata una grandissima corsa, siamo sulla buona strada, andiamo avanti così”.

La reazione di Visconti è alquanto dura: “È incredibile, a volte siamo noi stessi a voler rischiare la vita. Ho urlato tante volte a Ulissi, arrivavo a doppia velocità, se non alzavo la mano non sarei riuscito a stare in piedi. Ulissi è un giovane che si atteggia, è molto maleducato, sono contento di averlo superato, ma rammaricato per quanto accaduto. Anche durante la fuga trattava male gli altri con parole pesanti, gli ho detto di non rendrsi antipatico e lui mi ha ringraziato”.

La classifica generale non subisce cambiamenti degni di rilievo. Tra i big c’è stato solo un accenno di battaglia tra Scarponi e Nibali nella discesa dell’Aprica, poco altro. Alberto Contador conserva la maglia rosa serenamente. Tranquillo lui, tranquilla la Saxo Bank: viene mandato nella fuga di giornata un uomo (Hernandez), tanto per evitare rischi. Poi viene delegato il lavoro di tamponare il margine degli attaccanti alla Liquigas: il bielorusso Sivtsov per lunghi tratti ha anche minacciato il podio.


Il bello della frazione però si svolge davanti. Sostanziale accordo fino agli ultimi km, quando iniziano varie azioni persinali. Il più incisivo è quello di Bakelandts, che porta via il quartetto. Visconti è pimpante e chiude ogni varco, sa di essere il favorito ma non regge alla pressione.
Il successo lo avrebbe decisamente meritato ma il finale è stato decisamente inglorioso.