Grecia: a rischio gli aiuti del Fmi. Ue: faremo di tutto per evitare il default

DEAUVILLE – ‘’Faremo di tutto per evitare il fallimento della Grecia’’: il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, cercano di rassicurare i Grandi della Terra riuniti nella cittadina balneare di Deuville, nel nordovest della Francia. Nelle ultime ore, infatti, è tornata alla ribalta l’ipotesi estrema di un’uscita di Atene dall’euro. Ipotesi riesumata dalla commissaria Ue alla pesca, la greca Maria Damanaki, ma che la stessa Bruxelles stronca con decisione: si tratta di uno scenario fuori discussione.


I greci usciranno dal tunnel della crisi più forti di prima – afferma l’esecutivo europeo – a patto che attuino senza tentennamenti il risanamento dei conti e dell’economia. L’impressione però è che la situazione del Paese ellenico possa precipitare da un momento all’altro. Anche il presidente Usa, Barack Obama – pur non citando mai il caso Grecia – al tavolo del G8 si sarebbe detto preoccupato per la crisi dei debiti nell’Eurozona, soprattutto per le sue ripercussioni sui cambi, con un euro che potrebbe indebolirsi eccessivamente rispetto al dollaro.


La doccia fredda, però, arriva dal Fondo monetario internazionale. Per la prima volta, infatti, sono a rischio i suoi aiuti ad Atene, a partire dalla prossima tranche di prestiti per un ammontare di 4 miliardi di euro, fondamentale per onorare le scadenze di giugno ed evitare la bancarotta del Paese. Si tratta dei prestiti erogati insieme alla Ue (che entro giugno dovrebbe sborsare 8 miliardi) nell’ambito del piano da 110 miliardi varato un anno fa. A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che si è detto pessimista sull’esito della missione di Commissione Ue, Bce ed Fmi ancora in corso ad Atene.
– In base al suo statuto – ha detto Juncker – il Fondo può concedere un finanziamento solo a fronte di garanzie su un periodo non inferiore ai 12 mesi. E penso – ha ammesso – che si arriverà alla conclusione che queste garanzie non ci sono.


Intanto la Bce continua a scongiurare l’ipotesi di una ristrutturazione del debito greco: se ciò accadesse per l’Eurotower nessuno darebbe più soldi a un Paese non in gradi di rimborsare i suoi debiti. Per il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble, i rischi sarebbero elevati, con ‘’conseguenze più disastrose’’ da quelle del crack di Lehman Brothers.