Champions, Serie A e Calciomercato: le confessioni di Pascuzzo

CARACAS – La nostra serie A è finita la scorsa settimana quando è stato deciso l’ultimo posto valevole per la Champions League, finalmente conquistato dall’Udinese grazie al pareggio tra le mura amiche con il Milan già campione. Per quanto riguarda la stagione 2010-2011, mancano solo due titoli da definire nel mondo del pallone del vecchio continente: la Champions League (domani a Londra si giocherà la finale tra Barcellona e Manchester) e la Coppa Italia (domenica solo una squadra tra Inter e Palermo alzerà il trofeo). Per avere l’opinione di un esperto della palla a chiazze abbiamo contattato il noto giornalista sportivo Franco Pascuzzo.

Come le è sembrata la stagione di serie A che si è appena conclusa?


La stagione appena conclusa si è adattata alla crisi economica mondiale che ha limitato le aspirazioni che avevano molti club al momento di fare gli acquisti (giocatori, allenatori, ecc.). Questa situazione, a mio giudizio, è stata la causa che ha portato al sorpasso, nel ranking UEFA, della Germania sull’Italia, il cui campionato per molto tempo è stato considerato il migliore del mondo. Quanto appena detto va aggiunto a tutte queste assurde modifiche normative operate dalla Fifa, tramite la International Board, rispetto al fuorigioco passivo, che secondo tale organismo avrebbe aiutato a propiziare più azioni da gol. Questo fa sì che il ruolo del portiere venga sottovalutato, che si verifichino goleade scandalose e che vengano propiziate nocive decisioni arbitrali talmente gravi da condizionare i risultati e di conseguenza i campionati nazionali, continentali e mondiali. Quanto appena detto cospira contro il campionato di calcio di Serie A.

Quale è stata la squadra rivelazione della serie A?


Due compagini mi hanno sorpreso in questa stagione: il Napoli e l’Udinese. Penso che entrambe le squadre abbiano mostrato una buona chimica e buone individualità durante gran parte della stagione. Sul versante partenopeo mi hanno sorpreso giocatori come De Sanctis (Portiere); Santacroce, Maggio, Zuñiga e Ruiz (Difensori); Pazienza, Hamsik e Sosa (centrocampisti) e Lavezzi, Cavani, Mascara e Lucarelli (Attaccanti), tutti ben diretti dal tecnico Walter Mazzarri. Penso che se avessero avuto una panchina più ampia con giocatori capaci di sostituire i titolari avrebbero avuto più possibilità di vincere lo Scudetto. Situazione molto simile è stata quella dell’Udinese, dove i protagonisti di alto livello sono stati: il portierone Handanivic; Zapata, Benatia, Domizzi e Armero (in difesa); Isla, Pinzi, Inler, Asamoah e Di Natale, ‘El niño maravilla’ Sanchez e Corradi. Agli ordini degli allenatori Guidolin e Larini. Queste squadre hanno mostrato un’ottima manovra di gioco e le rispettive aspirazioni nella lotta per lo Scudetto sono state legittime. Il Napoli con i suoi 70 punti e l’Udinese con 66 saranno ottimi rappresentanti della Serie A nella Champions League 2011-2012.

Come accade in ogni campionato ci sono squadre che hanno ben impressionato i tifosi grazie alle magie viste nel rettangolo verde e squadre che invece hanno disilluso la propria “afición”. Secondo lei a quale compagine si può assegnare il ruolo di protagonista in negativo del campionato?


La grande delusione secondo tutti gli addetti ai lavori è stata la grandiosa Juventus, cui assegno l’attributo di grandiosa in virtù dell’enorme significato che riveste per il campionato italiano e per la nazionale Azzurra, cui apporta sempre un gran rumero di giocatori. Nessuno può tralasciare il fatto che il Grande Torino (lo “squadrone” anteriore alla tragedia di Superga) e la Juve hanno sempre nutrito la nazionale di campioni che hanno inciso nei quattro mondiali vinti dall’Italia. Come romanista devo essere obiettivo e darò il mio pronostico sulla prossima stagione: sono sicuro che la Juve, che ha profondamente deluso, stia allestendo una formazione che le permetta di essere la grande protagonista del campionato di serie A venturo.

Si è appena concluso il campionato. Molte squadre cercheranno di fare ottimi acquisti per migliorare la loro rosa e ottenere risultati migliori, rispetto a quelli raggiunti nella stagione appena terminata. Quali saranno i principali acquisti delle Big d’Italia?


Onestamente, dato che non ho una sfera di cristallo, non mi catalogo tra coloro che amano fare pronostici, tuttavia farò una piccola eccezione solo per soddisfarre la tua curiosità di giornalista. L’allenatore del Real Madrid José Mourinho e Kaká potrebbero fare ritorno nel campionato italiano, evidentemente in una squadra del nord. Si parla anche di Roma e Milan che stanno facendo la corte all’allenatore del Barcellona Pep Guardiola. Logico che tutto ciò dipenderà dalla disponibilità economica dei diversi club, ma il valzer di panchine e giocatori è già iniziato e si estenderà fino all’inizio del campionato. Per questo motivo preferisco lasciare i pronostici del calciomercato agli esperti in materia.

Parlando di calciomercato. Lei pensa che l’uscita di Pirlo possa influire sul rendimento del Milan?


No, non credo. Quando una squadra come il Milan mette sul mercato un giocatore del calibro di Pirlo, di sicuro al suo posto arriverà uno delle stesso blasone o addirittura superiore. Pirlo è e sarà ancora per molto uno dei migliori registi, virtù che continuerà a mostrare nel suo nuovo club, la Juve. Il tempo non tarderà tanto a darci la ragione.

Tra poco meno di 14 mesi diventerà l’epicentro dello sport olimpico, ma già da domani Londra sarà la capitale del calcio mondiale, capace di attrarre un’audience televisiva senza precedenti: saranno oltre 115 milioni i telespettatori che seguiranno la finale di Champions League tra Manchester United e Barcellona. La rivincita della finale del 2009 è dunque destinata a diventare l’evento sportivo più visto in televisione di tutti i tempi, superando anche il fresco primato stabilito dal Superbowl XLV dello scorso febbrario (111 milioni di spettatori).


Un totale di 80 paesi che parlano 40 lingue differenti. Un evento globale, un’attesa planetaria che oltrepassa gli steccati del tifo campanilistico per coinvolgere un pubblico più vasto, neutrale, catturato dallo spettacolo promesso dalle due squadre del momento: Barça e Manchester United. Due club, due scuole calcistiche a confronto.


Lo spirito irriducibile degli inglesi contro la fantasia al potere dei catalani. Il dinamismo podistico dei Red Devils contro il superbo palleggio blaugrana. L’esperienza di Sir Alex Ferguson, 70 candeline, di fronte al nuovo che avanza di Pep Guardiola. Il più forte giocatore al mondo, Lionel Messi, contro il volto del calcio inglese, Wayne Rooney. Favoriti d’obbligo – secondo i bookmakers inglesi – sono i blaugrana, quotati 1/2 contro il 7/4 dello United.

Domani ci sarà la finale di Champions League. Chi vincerà la coppa dalle grandi orecchie?


Pronosticare il risultato di una finale è sempre difficile, soprattutto quando parliamo di club come Barcellona (secondo lo stesso Pascuzzo attualmente il miglior club al mondo ndr) e Manchester United, che aspira a fare le scarpe ai catalani. Si scontreranno il pragmatismo di Ferguson e il virtuosismo di Guardiola, lo faranno sul manto erboso del nuovo stadio di Wembley, questo servirà da stimolo ai ‘Red Devils’ che tenteranno di divorare il Barça, così come accadeva ai leoni del Colosseo che attaccavano le proprie prede. Voglio riassumere la mia posizione: dato che non mi piace fare pronostici dico che se sulla panchina del Barça ci fosse Ferguson, darei la compagine catalana come favorita al 100%, al contrario se il Manchester avesse nella sua rosa un giocatore come Messi, non avrei alcuna esitazione nell’assegnare la vittoria finale agli inglesi. Se Ferguson riuscisse a bloccare i dribbling di Messi – la Pulce sicuramente farà la differenza – la bilancia potrebbe pendere dalla parte dei ‘Red Devils’. Dando un’occhiata agli almanacchi del calcio possiamo ricordare l’unico mondiale vinto dall’Inghilterra, senza dimenticare le polemiche legate al gol che decise l’incontro, ed affermare che potrebbero ripetersi le stesse situazioni del ’66, che premiarono la squadra sicuramente meno virtuosa ma certamente più pragmatica.

Chi saranno i protagonisti dell’incontro?


Tutti saranno protagonisti. Tuttavia per darti dei nomi ne estrarrò alcuni con le pinze. Nel Barcellona mi inclino per Carles Puyol, Xavy Hernández, David Villa e Lionel Messi mentre per il Manchester saranno decisivi Edwin van der Sar, Rio Ferdinand, Ryan Giggs, Wayne Rooney e Javier ‘Chicharito’ Hernandez.