C. Di Stabia: nuovo blocco ma cala la tensione

CASTELLAMMARE DI STABIA – La bomba della chiusura dei cantieri a Castellammare di Stabia non è disinnescata ma dopo tre giorni di devastazioni, blocchi stradali ed occupazioni c’è un’ aria meno tesa mentre una delegazione di operai si recherà oggi a Roma per l’ incontro tra il commissario Ue ai trasporti Antonio Tajani ed i sindacati.

Ieri mattina la protesta è stata attuata fuori città, con il blocco per circa tre ore della stazione Fs di Pompei. Operai e lavoratori dell’ indotto, circa 150, hanno tentato anche di entrare nel santuario di Pompei, ma, una volte chiuse le porte, si sono fermati all’ esterno. Il sindaco Luigi Bobbio, che aveva invocato l’ intervento dell’ esercito dopo la serrata imposta ai negozi del centro, i blocchi stradali e l’ occupazione della stazione della Circumvesuviana, sottolinea positivamente la conferma della commessa di due pattugliatori ai cantieri stabiesi e – fermo restando la richiesta del ritiro del piano di ristrutturazione di Fincantieri – chiede che Castellammare possa partecipare alla costruzione delle due navi da crociera assegnate a Genova grazie al prestito di 830 milioni dalla Cassa Depositi e prestiti.

Anche i sindacati giudicano insufficiente la conferma dell’ ordine per i pattugliatori.
– Occuperanno per due anni e mezzo solo una parte dei 646 addetti – afferma Francesco D’ Auria, della Rsu Fiom Cgil – per gli altri sarà cassa integrazione a rotazione e per l’ indotto non basterà. Altra cosa sarebbe l’ assegnazione di parte della commessa per le navi da crociera.
– Abbiamo già realizzato tronconi di navi fino a 100-120 metri di lunghezza e possiamo farlo ancora – aggiunge il sindacalista.

Ossigeno per i Cantieri di Castellammare potrebbe venire dall’ assegnazione della Tirrenia alla cordata napoletana degli armatori D’ Aponte, Manuel Grimaldi ed Onorato, che rinnoverebbero il parco traghetti della compagnia. No ribadito, invece, ad ogni ipotesi di riconversione.
– Significherebbe la fine dell’ indotto e la cassa integrazione a rotazione per noi e l’ arrivo dei privati alla ricerca di contributi pubblici.
Il sindacato chiede a Fincantieri (rpt. Fincantieri) investimenti per un nuovo bacino di costruzione ed avverte che ‘’la crisi non si risolve al tavolo del ministro Romani, ma a Palazzo Chigi, coinvolgendo i vari ministeri, a cominciare da difesa e trasporti’’. Sullo sfondo, però, resta la crisi internazione della cantieristica.
– Leggiamo anche noi le riviste specializzate – dice Antonio Vanacore, della Rsu-Fim Cisl – e sappiamo che le commesse potranno ridursi del 50%.

Ai lavoratori dei Cantieri, dopo la tensione de,ll’altro giorno, arriva la solidarietà del commercianti. Luci spente fino al 3 giugno per iniziativa di Ascom-Confcommercio e chiusura per quattro ore oggi, ed il 3 giugno.