La Coppa Italia è dell’Inter

ROMA – Pochi spunti da vecchia Inter bastano a Leonardo per conquistare il primo titolo da nerazzurro. Lo schema è collaudato: Sneijder che scatena Eto’o e i giochi sono fatti. La Coppa Italia resta in mano nerazzurro, ultimo anello del triplete. Il braccio e la mente nerazzurri dormicchiano sornioni per larghe fette della partite, poi si scatenano, confezionano il 3-1 finale e per il generoso ma inesperto Palermo, sostenuto dalla marea rosanero di tifosi, è notte fonda.


Il camerunese segna due gol e colpisce un palo: quando si tratta di griffare trofei non si tira mai indietro. E Moratti in tribuna può sorridere, dopo avere a lungo sofferto quando la partita era nelle mani del Palermo. I siciliani, a un passo dal grande sogno, si fermano ma la differenza di esperienza è troppo grande. La squadra di Delio Rossi, in partenza per altri lidi, è bella da vedersi ma fragile: i suoi folletti Pastore e Ilicic imperversano e spesso vengono fermati anche dalla sfortuna. A lungo l’Inter fa barriera, riduce gli spazi agli avversari, arranca ma la vittoria, lo ha insegnato Mourinho, viene prima di tutto e la stagione è stata lunga e i nerazzurri sono a corto di fiato. Oltre ai due protagonisti sono da encomiare Lucio, che chiude tutto, Julio Cesar, che para da par suo demotivando gli avversari, a tratti Nagatomo e capitan Zanetti. Milito entra e timbra la gara col gol del 3-1.


Zamparini si mangia le mani e grida al ‘furto’ arbitrale, ma il Palermo esce a testa alta dall’Olimpico: bene Balzaretti e per trequarti gara i centrocampisti.


La squadra ripartirà dall’Europa League mentre per l’Inter è Champions e un trofeo va comunque inbacheca Spettacolo di colori e tifo alle stelle all’Olimpico con i tifosi del Palermo che si fanno vedere e sentire. E la squadra di Delio Rossi pigia subito sull’acceleratore: al 2’ Ilicic per Hernandez che conclude di poco a lato.
L’Inter studia sorniona l’avversario più esuberante. Ma al 15’ un lungo lancio libera Pazzini che è in anticipo su Munoz, ma non riesce a correggere in porta. Più armonico l’affondo siciliano: al 18’ triangolo con Ilicic e Pastore non riesce ad anticipare Julio Cesar. L’argentino, in grande spolvero, ci riprova al 20’, ma la conclusione è alta. Si infortuna Goian ed entra Carrozzieri e alla prima leggerezza siciliana l’Inter passa: al 26’ Motta recupera un pallone su contrasto, Sneijder libera Eto’o che è in anticipo su Cassetti, entra in area e fulmina Sirigu. Veemente reazione e mischione al 31’:un tiro di Hernandez viene spizzato, Julio Cesar devia e Stankovic allontana.


Blitz di Greenpeace sugli spalti: compare un grande striscione contro il nucleare. Poi al 41’ il Palermo protesta per un contrasto in area con cui Chivu ferma e manda a terra Ilicic. Le due mezze punte siciliane fanno scintille, ma il muro interista regge.


Nella ripresa arrembaggio siciliano: al 1’ un tiro di Balzaretti viene parato, poi al 7’ gran palla di Pastore per Hernandez, Julio Cesar per una frazione di secondo riesce ad anticiparlo. Delio Rossi mette esperienza nel motore: entra Miccoli al posto di Acquah, Ilicic arretra con Migliaccio centrale. E la sua presenza si fa subito sentire: al 14’ su un lungo cross da centrocampo schiaccia di testa e costringe Julio Cesar in angolo.


Poi il Palermo schiaccia l’Inter nella sua area con le giocate di Pastore e Miccoli, e i nerazzurri soffrono con spirito provinciale. Al 22’ Hernandez si avvia in area, Chivu interviene da dietro e i siciliani invocano il rigore. Ma proprio mentre i siciliani offrono lo sforzo più intenso per recuperare l’Inter dà il colpo del ko: al 32’ Migliaccio perde palla con Sneijder che serve subito Eto’o che avenza e beffa Sirigu sull’uscita.


La partita si infiamma: Eto’o al 41’ colpisce il palo su punizione poi al 43’ Muñoz su un angolo inesistente di testa riporta il Palermo in partita. Ma al 46’ Milito, servito da Mariga, chiude i giochi e capitano Zanetti può alzare l’ennesimo titolo.