Grecia verso il “salvataggio bis”

BRUXELLES – Settimana cruciale per la Grecia, quella in cui si decidono le sorti di un Paese sull’orlo della bancarotta. La missione ad Atene di Commissione Ue, Bce ed Fmi – la cosiddetta ‘troika’ – volge oramai al termine, e sulla crisi ellenica Jean-Claude Juncker, il presidente dell’Eurogruppo, si dice ‘’piuttosto ottimista’’:.
– Cercheremo – spiega – di risolvere il problema greco entro la fine del mese di giugno.

Dalle conclusioni della ‘troika’ dipenderà innanzitutto la quinta tranche di prestiti di Ue ed Fmi, pari a 12 miliardi di euro, quelli necessari per onorare i titoli pubblici in scadenza a giugno ed evitare un default immediato. Salvo clamorose sorprese, il via libera dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, nonostante si siano registrati dei ritardi nella tabella di marcia di riduzione del deficit. Ma dal rapporto degli ispettori di Ue ed Fmi dipenderà anche la decisione su un nuovo piano di salvataggio del Paese ellenico, che nel 2012 non sarà comunque in grado di tornare a finanziarsi autonomamente sui mercati, a differenza di quanto previsto originariamente. Il debito pubblico greco ammonta ad oltre 300 miliardi di euro, pari a circa il 150% del Pil: il più elevato dell’Eurozona.

Secondo le voci che oramai circolano da giorni, il piano bis prevede aiuti per almeno altri 60 miliardi di euro, che si andranno ad aggiungere ai 110 miliardi già decisi un anno fa. Il pacchetto comprenderebbe anche un accordo per incentivare i creditori privati a non vendere i titoli greci in loro possesso prima del tempo e a sostituirli alla loro scadenza con nuovi bond.