Prandelli: “La gara con l’Estonia sarà decisiva”

COVERCIANO – “È la partita più difficile della mia gestione. Con l’Estonia sarà decisiva”. Cesare Prandelli non ammette distrazioni, ed è già in clima partita. “Voglio un gruppo che si sacrifichi, la gara è fondamentale. E storicamente soffriamo sempre quando giochiamo a giugno e settembre”
“Li abbiamo fatti in questi giorni per avere dei dati precisi – continua Prandelli – quando avremo i risultati sceglierò la formazione, che dipenderà molto dalla condizione. Vista l’importanza della sfida voglio avere giocatori pronti psicologicamente e fisicamente”.


L’esclusione del centrocampista della Roma ha fatto discutere. Prandelli spiega: “De Rossi non è rimasto fuori per una scelta tecnica, e mi dispiace molto dirlo. Trovi quella continuità e quella serenità che negli ultimi mesi pare aver perso: le porte della Nazionale per Daniele sono sempre aperte, ma certi comportamenti in campo a me non vanno, e lo stiamo dicendo dal primo giorno. Se l’ho sentito? No”.
“Non hanno giocato molto, paradossalmente possono avere i valori fisici nei test migliori di altri. A Balotelli ho ripetuto ciò che gli avevo già detto. Mi sembra abbia capito, non è soddisfatto della sua stagione nonostante un finale importante. Cassano dovrà sgomitare nel Milan per trovare il proprio spazio. Chi gioca poco, in generale, rischia di perdere autostima”.


“Da agosto i calciatori che non giocano con continuità avranno delle difficoltà ad essere chiamati qui. Del resto saremo più vicini, spero, ad una manifestazione straordinaria, e dobbiamo farci trovare preparati. Questo è un discorso in generale, non sto parlando di singoli in particolare. Palombo potrà venire in Nazionale anche giocando in B con la Sampdoria? Assolutamente sì”.


Continua Prandelli: “Quello che sta facendo questa squadra è un qualcosa di straordinario. Spero possa essere da esempio per il nostro Settore Giovanile, è un modello da imitare. Noi cerchiamo subito il risultato, mentre loro hanno avuto la pazienza giusta. E si vede. In Italia quella filosofia di gioco non c’è. Giuseppe Rossi? Chi non vorrebbe far parte di quella squadra? Auguro a Giuseppe di poterci andare”.
Sul portiere: “Non ho pensato a lui perché abbiamo Buffon. Dietro a Gigi valorizziamo i giovani. Abate ha fatto molto bene nel girone di ritorno, però mettere giocatore nuovi in questo momento mi sembrava rischioso”.


Chiusura su Antonio Conte e Luis Enrique: “Quando le società decidono di puntare su un allenatore giovane significa che hanno valutato molti aspetti. Antonio conosce l’ambiente, è sempre stato un grande trascinatore, e la scelta credo sia azzeccata. Luis Enrique lo conosco, la filosofia di gioco è quella del Barcellona, con pochi lanci e pallone basso”.