Allarme in Italia per il batterio-killer

Milano – Resta alto l’allarme in Italia e nessun caso confermato di infezione da nuova forma di Escherichia coli in Alto Adige. L’azienda sanitaria regionale smentisce la notizia, circolata in queste ore, di un primo contagio in Italia, relativo ad un turista tedesco ricoverato all’ospedale di Merano. «Non c’è nessuna emergenza», spiegano fonti interne. Si stanno solo attuando le procedure indicate anche dal ministero: in tutti i casi di diarrea emorragica, se il paziente è anche stato in Germania prima del 15 aprile, viene fatto l’esame delle feci per verificare l’eventuale presenza del batterio killer. Ad oggi non risultano conferme e non c’è nessun paziente con complicanze renali, indica l’azienda.


Nella Regione sono circa 100 i casi di ‘normale’ diarrea grave, visitati dal medico di famiglia o in ospedale. «Ma si tratta di dati nella norma». Il test viene fatto, però, solo se il paziente è anche stato anche in Germania.


La notizia si era diffusa dopo che il ‘Dolomiten’, giornale locale in lingua tedesca dell’Alto Adige, scriveva che nell’ospedale di Merano si era presentato una persona che presenta i sintomi del contagio. L’uomo, un turista tedesco, è stato ricoverato per una grave diarrea.


Intanto su una donna di 62 anni morta stanotte intorno alle 4:40, nella sua abitazione di Sesto Fiorentino (Firenze), il pm ha disposto l’autopsia perché si sospetta che il decesso possa essere stato causato dal batterio.


Secondo quanto ricostruito, la donna ieri mattina è andata dalla guardia medica accusando forti dolori addominali; i sanitari le hanno diagnosticato una gastrointerite acuta e l’hanno dimessa. Stanotte si è sentita male e alcune vicine di casa (la vittima viveva da sola) hanno chiamato il 118. I sanitari hanno solo potuto constatare il decesso dell’anziana e allertare i carabinieri, che a loro volta hanno informato il pm di turno. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria e già oggi, all’Istituto di medicina legale dell’ospedale fiorentino di Careggi, potrebbe esserci l’autopsia.


Ma «in Italia non c’è da preoccuparsi» per il batterio killer.


– Si può mangiare verdura cruda senza problemi, lavandola, naturalmente. Da noi non c’è mai stata emergenza – ribadisce il ministro della Salute Ferruccio Fazio che, intervistato dal Tg5, raccomanda però «più attenzione a chi si deve recare nella zona di Amburgo».


In questo caso, infatti, si «deve fare attenzione ad evitare la verdura cruda perché non sappiamo se proviene da confezionamenti che possono essere stati oggetto di infezione». E’ necessario, inoltre «lavare le mani e seguire le normali norme igieniche».


Il ministro fa poi sapere di «avere chiesto alla Germania di fare indagini non soltanto a campione generale, ma su specifiche forme di confezionamento degli alimenti». E tiene ad evidenziare che «sembrerebbe «un fenomeno «più trasversale piuttosto che legato ad un singolo alimento». Fazio ha voluto comunque «ribadire che il nostro cibo e le nostre verdure sono assolutamente sicure». Il consiglio è quello di «lavarle sempre. Dobbiamo sempre farlo».


L’Escherichia coli è «un batterio conosciuto già nell’800″ ricorda il ministro sottolineando ancora una volta che «non abbiamo problemi. La nostra sanità è sotto controllo, le nostre strutture sono allertate». E nemmeno deve destare preoccupazione qualora «un italiano, che è stato nella zona di Amburgo, abbia avuto la malattia. Non ci deve stupire. La malattia è circoscritta ad una zona».


«Non è una mutazione – fa ancora presente Fazio – ma una normale ricombinazione di batteri che hanno più tossicità e noi meno anticorpi». «Quanto al veicolo – conclude – è ancora sotto studio», di qui la richiesta alla Germania di ulteriori indagini sulle confezioni.