2 giugno, nel nome dell’italianità

CARACAS – Il “Salone Italia” del nostro Centro Italiano Venezolano della capitale, gremito come nelle grandi occasioni. Nessuno, proprio nessuno, è voluto mancare al tradizionale appuntamento con l’Italia. Diplomatici, personalità del governo e dell’amministrazione pubblica, rappresentanti del mondo politico, economico e culturale, esponenti della nostra collettività ma anche tanti pionieri e tanti volti giovani; volti, quest’ultimi, delle nuove generazioni di questa comunità. Insomma, proprio tutti hanno risposto all’invito del nostro Ambasciatore Paolo Serpi. Il 2 giugno, Festa della Repubblica, è stato celebrato con un elegante coctail nel segno dell’amicizia che unisce da sempre l’Italia ed il Venezuela.


In questa occasione, la ricorrenza del 2 giugno ha assunto un significato particolare, poichè quest’anno si celebra anche il 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. E’ questa una data particolarmente sentita dalla nostra Collettività che, in tutto il Venezuela – grazie anche all’interesse ed al sostegno della nostra Ambasciata, del nostro Istituto di Cultura e del nostro Istituto di Commercio Estero -, l’ha festeggiata organizzando manifestazioni culturali.


I 150 anni dell’Unità d’Italia, e le celebrazioni della Festa della Repubblica, sono stati per la nostra Comunità e per l’Italia motivo di riflessione. E il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato ai Re, ai capi di Stato e di Governo ed ai rappresentanti diplomatici che, per pochi giorni, hanno trasformato di nuovo Roma nel centro del mondo, gli aspetti positivi dell’Italia. Ed infatti, il presidente Napolitano, pur ammettendo che “permangono contraddizioni non superate”, sopravvivono “squilibri e tensioni persistenti nel tessuto economico e sociale del Paese” non ha dubitato nell’affermare che, nonostante tutto, l’Italia “merita fiducia”.


Il nostro Ambasciatore dal canto suo, rivolgendosi ai presenti nel “Salone Italia” (il testo integrale del discorso è riprodotto in questa pagina) ha ribadito l’importanza delle relazioni tra i due paesi, ieri e oggi. Dopo aver sottolineato che l’Italia nacque 150 anni fa grazie a personaggi entrati di diritto nello storia come Vittorio Emanuele II, Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e Camillo Benso conte di Cavour , ha ricordato che il Venezuela, nel lontano 1861, fu il primo paese dell’America Latina a riconoscere l’Italia, sintesi allora tra “le tesi tradizionali della monarchia costituzionale e l’antitesi del riformismo repubblicano”. Concetti che aveva già affidato ai colleghi del “Universal”, in una interessante intervista nella quale ha invitato i connazionali “a non dimenticare le proprie radici” perchè – come da sempre abbiamo scritto in queste pagine – è importante integrarsi nel paese in cui si vive senza dimenticare le proprie origini, la propria cultura e le proprie tradizioni. L’integrazione, d’altronde, arricchisce i paesi che la promuovono – vedi Stati Uniti, Canadà o Australia – perchè rappresenta la sintesi tra culture e tradizioni diverse.


Nel corso della serata, durante la quale gli invitati hanno potuto anche ammirare una piccola mostra del “design” italiano, sono stati decorati Marco Battipaglia, Marino di Di Gregorio Rossi, Padre Leonardo Grasso, Angela Leone, Rosario Puleo e Mario Stifano. Particolarmente apprezzato è stato il riconoscimento a Padre Leonardo che, con la sua associazione Icaro, assiste gli italo-venezolani detenuti nelle carceri venezolane e si spende a favore di coloro che hanno bisogno di aiuto e solidarietà, come è avvenuto recentemente con i connazionali che, a causa delle pioggie che hanno colpito con particolare violenza la regione di Barlovento provocando inondazioni, hanno perso tutti i loro beni.

Hay mucha historia que une Italia a Venezuela

Gracias a todos por venir en ocasión de esta conmemoración por el día de nuestra fiesta nacional, que celebra los 150 años de la unificación de Italia, desde 1861.


Hoy mismo en Roma nuestro Presidente de la República ha celebrado de manera solemne, ante la presencia de muchos Jefes de Estado de Países amigos y aliados, un momento importante de nuestra historia como Estado y como Nación. A este evento ha sido también invitado el Presidente Chávez.


Hace 150 años, después de siglos de luchas y combates, sin Patria y sin Nación por los italianos, nacía un Estado joven que todavía estamos moldeando para nuestro presente y nuestro futuro.
Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi y Mazzini han representado una Italia nueva, nacida como un positivo compromiso entre la tesis de la tradición monárquica constitucional y la antítesis del reformismo republicano. Esta energía histórica ha propulsado a nuestro País a juntarse una vez más como Nación y tiene que acompañar todavía el camino de los italianos hasta el futuro. La fecha del 2 de junio representa una etapa histórica en el camino de nuestro Estado, cuando en 1946 Italia experimentó el pasaje crucial de la forma monárquica, comprometida dramáticamente por la experiencia del Fascismo, a la forma republicana que estamos viviendo hoy día con confianza en nuestro futuro.


En este año también Venezuela celebra su bicentenario de vida como Estado independiente y me es particularmente grata esta ocasión para saludar en este importante evento a un País amigo y hermano de Italia y de Europa.


Hay mucha historia que une Italia a Venezuela y son muchos los venezolanos de origen italiano que viven y trabajan aquí en Venezuela. Un italiano le dio el nombre a este País, otros vinieron a luchar compartiendo el destino del Libertador Bolívar, y Venezuela fue el Primer País latino-americano en reconocer la nueva Italia en 1861. Además, este País fue uno de los últimos donde se concentró la gran ola de emigración italiana después del segundo conflicto mundial y hasta los años setenta, cuando Italia volvió a ser un País de inmigración, fuertemente industrializado. Los italianos, que habían dejado atrás un País destruido por una guerra terrible, encontraron aquí un terreno fértil en todo sentido y trabajaron duramente para merecer el respeto y la consideración de los venezolanos. Creo sinceramente que aquellos migrantes italianos con fe en su futuro y en este País, merecen de todos nosotros este respeto y esta consideración.


En conclusión quiero agradecer sinceramente a Venezuela en nombre de todos mis compatriotas, que se han integrado y confundido en esta tierra y en este pueblo, con el auspicio de que puedan continuar siendo, como son, un importante y valioso instrumento de desarrollo de este País y de unión con Italia. Luchando por la amistad y no olvidando sus raíces!
¡Viva Italia, Viva Venezuela y Vivan todos los Países libres y democráticos!

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En este espíritu de amistad y de respeto recíproco, hoy aquí en el Centro Italiano-venezolano es para mi un verdadero honor poder condecorar a algunos italianos e italo-venezolanos que se han distinguido por sus actividades en estos últimos años. Les voy a pedir algunos momentos más de su atención para honrar estas personas que merecen toda nuestra consideración.