Lo scandalo del calcioscommesse continua ad allargarsi

ROMA – Un pomeriggio lungo, un’altra giornata interessante e ricca di spunti nell’ambito dell’inchiesta ‘Last Bet’ condotta dalla procura di Cremona. E’ stata la volta di due giocatori dell’Ascoli, Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, che sono stati ascoltati presso il tribunale di Cremona. I due hanno mantenuto posizioni diverse: Sommese ha parlato per se, Micolucci invece ha detto di sentirsi tirato in mezzo, di aver ricevuto pressioni.

In particolare Daniela Pigotti, avvocato di Micolucci, ha ribadito che il suo assistito “è sempre sceso in campo per vincere le partite e non frequenta il mondo del calcio se non in campo”. Micolucci dunque ha respinto gran parte delle accuse. “Anche durante Livorno-Ascoli – ha detto Pigotti – il gol è nato da una sua punizione. È una persona seria, con una compagna che ama ed è fuori dal giro veline-calciatori. È vero che era molto corteggiato e, dalle intercettazioni, si capisce che spesso non si faceva trovare. In quell’ambiente spesso ci sono dei millantatori”.

Il legale di Vincenzo Sommese, Enrico Calabrese, ha invece affermato che “ci sono state alcune ammissioni” in ordine ai fatti addebitati al capitano dell’Ascoli. Sommese ha dato la massima collaborazione al gip di Cremona Salvini, ma ha anche tenuto a precisare che “l’Ascoli non c’entra” e che si tratta esclusivamente di vicende personali. Discorso valido anche per il debito che Sommese avrebbe avuto nei confronti di Marco Pirani, il medico odontoiatra, ritenuto una delle menti dell’organizzazione.

Comunque appare sempre più chiaro che il perimetro dell’inchiesta sia destinato ad allargarsi, raggiungendo quel “secondo livello” già paventato dal pubblico ministero Di Martino. Le ombre allungate da Massimo Erodiani sul Siena e sulla regolarità di una promozione in Serie A (potenzialmente messa a rischio dalla presunta combine con il Sassuolo citata nelle carte dell’ordinanza, ndr) sono state superate successivamente dalle ammissioni di Marco Pirani, il dentista che ha prescritto a Marco Paoloni l’ansiolitico poi utilizzato dal portiere per drogare i compagni grigiorossi nell’incontro del 14 novembre scorso contro la Paganese. Pirani avrebbe rivelato nella sua audizione di venerdì passato, di sapere del coinvolgimento nelle partite truccate di cinque squadre del massimo campionato italiano: si tratterebbe di Roma, Fiorentina, Cagliari, Lecce e Genoa. Sono quindi aumentate le iniziali 18 gare (1 di A, 5 di B e 12 di Lega Pro) segnalate nell’inchiesta Last Bet. Inoltre, si aggiunge la notizia che il bookmaker austriaco Skysport365 nei prossimi giorni dovrebbe consegnare la lista ai magistrati della procura di Cremona in cui sono citate 10 gare del campionato di Serie A e 10 del campionato di Serie B, che riguardano anche le neo promosse Atalanta e Siena.

L’agenda è ancora ricca di appuntamenti. Domani altra giornata clou con il primo interrogatorio di Beppe Signori che comparirà davanti al pubblico ministero Roberto Di Martino. Torneranno a parlare anche Massimo Erodiani, il titolare delle ricevitorie di Pescara e Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna. Giovedì pausa, quindi venerdì toccherà a Marco Paoloni portiere del Benevento ed ex della Cremonese.
“Abbiamo grande fiducia nel comportamento di tutti. In assoluta tranquillità. Purtroppo siamo sottoposti ad un bombardamento mediatico strano. Se leggiamo gli atti, e ci atteniamo solo a quelli, ci sono posizioni che sembrano più compromettenti. La posizione del Siena è tra quelle meno indicate, perché non c’è né un tesserato, né un’intercettazione. Non capisco perché si parli del Siena e molto meno di altre situazioni. C’è da verificare tutto”. Queste le parole di Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Siena, in collegamento con Sky Sport 24, in riferimento all’inchiesta sul calcio scommesse.

“Paura che la promozione in serie A sia stata una festa momentanea? Mai. Pregherei tutti di riflettere sulla portata dalla cose. Aspettiamo con fiducia che gli organi inquirenti facciano luce su tutto. Sentirci preoccupati è impossibile. In generale ci sono cose sorprendenti, cose che non vorremmo mai vedere o sentire. C’è la necessità di approfondire. Gli inquirenti sportivi e non devono fare luce. Tutti devono collaborare per fare chiarezza. Facciamolo sui fatti. Il processo sommario non lo merita nessuno”.

“A Losanna c’è preoccupazione per quanto sta accadendo in Italia, ma escludo possano esserci conseguenze per la corsa di Roma a ospitare i Giochi del 2020”. Così Mario Pescante, vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale e presidente del Comitato Promotore di Roma 2020, intervistato da Radio 24 sullo scandalo scommesse che sta investendo il calcio italiano.

“Avrò una telefonata con Losanna per aggiornare il Cio sulla situazione – spiega Pescante – non ci voleva proprio, ma di sicuro l’inchiesta non influenzerà la corsa olimpica di Roma. Basti pensare a quanto accaduto in Germania con uno scandalo analogo: eppure Monaco di Baviera è in corsa per i Giochi olimpici invernali 2018”. Pescante plaude anzi alla pronta reazione della magistratura e delle autorità sportive italiane: “Credo siamo sulla strada giusta per provare ad arginare il fenomeno; lo sport da solo non può farcela: magistrati, autorità politiche e sportive devono cooperare”.

Intanto il Cio, che già da mesi ha posto il problema delle scommesse all’ordine del giorno dei suoi lavori, preannuncia nuove iniziative di pressione sull’unione europea affinché, spiega ancora Pescante “si pongano delle limitazioni alla possibilità di scommettere sullo sport, e si individuino strumenti legislativi che, come in Italia con la legge sull’illecito sportivo e quella sulle intercettazioni, permettano di contrastare un fenomeno sempre più legato alla criminalità organizzata”.