Il Cinema italiano libera i pazzi

CARACAS – Oggi, nell’ambito del Festival di Cinema italiano 2011 organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, tris di appuntamenti con il film “Si può fare”, girato da Giulio Manfredonia nel 2008. Le proiezioni, nella Sala Plus 2 del Cine Paseo di Caracas, inizieranno alle 4.15, alle 6.30 e alle 8.45.

La pellicola è ambientata nella Milano dei primi anni Ottanta. Protagonista è Nello, un sindacalista dalle idee troppo avanzate e per questo ritenuto scomodo all’interno del sindacato, allontanato e “retrocesso” al ruolo di direttore della Cooperativa 180, un’associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in (inutili) attività assistenziali.

Trovandosi a stretto contatto con i suoi nuovi dipendenti e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Andando contro lo scetticismo del medico psichiatra che li ha in cura, Nello integra nel mercato i soci della Cooperativa con un’attività innovativa e produttiva.
Prima dell’introduzione in Italia della “legge 180/78”, detta anche legge Basaglia, i manicomi erano spazi di contenimento fisico dove venivano utilizzati metodi sperimentali di ogni tipo, dall’elettroshock alla malarioterapia. Il film di Giulio Manfredonia si colloca proprio negli anni in cui venivano chiusi i primi ospedali psichiatrici e s’incarica di raccontare un mondo che il cinema frequenta raramente, non tanto quello trito e ritrito della follia, quanto quello dei confini allargati in una società impreparata ad accoglierne gli adepti. Il regista evita qualunque tipo di enfasi, in favore di un impianto ridente, talvolta comico, letiziando lo spettatore con una commedia (umana) che diverte e allo stesso tempo fa riflettere.