“Fuori dal quorum? Distorsione della volontà popolare”

ROMA – “Il voto dei 3 milioni di Italiani all’estero deve valere ai fini del quorum. E’ inaccettabile solo pensare di poterli escludere, sarebbe una grave violazione di diritti costituzionali. La proposta di Di Pietro alla Cassazione di abbassare il quorum va respinta al mittente. Non c’è alcuna confusione o pastrocchio. Gli Italiani all’estero hanno votato secondo le procedure stabilite per legge e votata da tutti i partiti”. Così Guglielmo Picchi, deputato eletto all’estero del Pdl e coordinatore del Pdl in Europa, interviene nel dibattito sul voto degli italiani all’estero per il referendum.


“Il meccanismo elettorale è perfettibile e dal 2006 ad oggi ogni consultazione elettorale o referendaria si è svolta in modo migliore dalla precedente. Ci vuole tempo per migliorare e forse anche cambiare alcune procedure, ma in questa occasione le segnalazioni di difficoltà sono state pochissime e rare eccezioni. Invocare il pastrocchio e accusare il voto estero è solo strumentale per il raggiungimento del quorum. Non è attenzione al voto di milioni di cittadini ma la politicizzazione di un referendum contro Berlusconi e su norme peraltro già abrogate. Gli Italiani all’estero hanno esercitato i propri diritti costituzionali come hanno ritenuto più opportuno, non possono essere strumentalizzati da nessuno, e sono certo – conclude – che la Cassazione riterrà valido anche il voto sul quesito precedente la modifica, o sarebbe una distorsione della volontà popolare”.