Marotta punta al doppio colpo Aguero e Vucinic per sognare

TORINO – Settimana decisiva nonché settimana enigmistica, piena di rebus da risolvere. Oggi assemblea per lo Statuto a Roma, con possibile lieto fine per la Juve della telenovela Lichtsteiner. Giovedì D-day per la ricapitalizzazione: il cda straordinario bianconero chiederà l’aumento alla proprietà (circa 130 milioni per il prossimo triennio) e varerà il piano industriale quadriennale. Venerdì, infine, è l’ultimo giorno per risolvere le comproprietà, cercando di evitare la roulette della buste. Giorni decisivi anche per Aguero. La trattativa tra Juve e Atletico corre sul filo del telefono, anche se il suocero del Kun, Diego Armando Maradona, vorrebbe far cadere la linea: “Sergio resterà a Madrid, all’Atletico o dovunque sia: che continuino ad amarlo come sempre. La famiglia Maradona deve restare grata alla Spagna per tutta la vita”. Parallelamente continua l’opera di convincimento della Roma per Vucinic, che preferisce la Juve alla Premier League. Si avvicina intanto la scadenza dei termini per riscattare i giocatori presi l’estate scorsa in leasing: Matri, Quagliarella, Motta e Pepe costano circa 37 milioni.

Rosa extra-large, giocatori con ingaggi pesanti e/o prossimi ad andare in scadenza. Sono tanti i motivi per cui il dg Marotta è chiamato ad armarsi di cesoie e sfoltire l’organico della Juve. Un taglio di qua, una limata di là. Con l’obiettivo, anche, di racimolare un tesoretto da reinvestire sul mercato. Una squadra intera in vetrina. Tra Storari e Manninger, almeno uno partirà, forse tutti e due. Il primo piace in Turchia, il secondo potrebbe tornare a Siena o in Premier League. In caso di doppia uscita, la Juve dovrà procurarsi un vice-Buffon. Si valuta, tra gli altri, il capitano del Bari Gillet, già allenato da Conte e inseguito da vari club di serie A, oltre al Torino. Tre sicure partenze in difesa, tutte sugli esterni, con possibili espatri: Motta (Malaga), Grygera (Galatasaray) e Grosso (Dubai). Gli scontrini più salati verranno battuti a centrocampo: cedendo Melo e Sissoko, possibili pedine di scambio per arrivare a Diarra e Fernando, la Juve risparmierà quasi 5 milioni netti di ingaggio stagionale. In vendita anche Martinez (Fiorentina?), a costo di generare una sostanziosa minusvalenza (l’anno scorso fu pagato 12 milioni), mentre Salihamidzic è a fine contratto. In vendita anche gli attaccanti Amauri e Iaquinta. Il problema è trovare una squadra disposta ad accollarsi i loro pesanti ingaggi (6,7 milioni in due). Il Parma vorrebbe confermare l’italobrasiliano, se non fosse per il suo stipendio da Paperone (4,2 milioni), ampiamente fuori dagli standard degli emiliani. La Roma ha già respinto la doppia offerta, nell’ambito della trattativa per Vucinic. Per Iaquinta si è fatto sotto lo Zenit San Pietroburgo del suo mentore Spalletti.

Da oggi a venerdì la scena sarà dei giocatori in comproprietà. La Juve ha ben 20 tesserati a metà con altre squadre. Tra gli altri, Ekdal (Juve/Bologna), Palladino (Juve/Parma), Lanzafame (Juve/Palermo) e Almiron (Juve/Bari), Paolucci (Juve/Siena). L’unico che ha qualche chance di tornare alla casa madre è Palladino, a maggior ragione se la Juve dovesse cedere Pepe, che ha ricevuto una proposta dallo Zenit. Toccata e fuga da Torino per Almiron (il Bari retrocesso non può riscattarlo), candidato a rimpiazzare Dzemaili al Parma.

Rischiano di finire alle buste, invece, Lanzafame ed Ekdal. Il primo è stato richiesto dal Novara neopromosso, mentre lo svedese potrebbe restare a Bologna che, però, non è disposto a spendere 2,5 milioni per riscattare l’altra metà del suo cartellino. Resta da risolvere il caso Paolucci, reduce da una stagione in prestito tra Siena e Palermo. Salvo sorprese, la Juve non sembra interessata a richiamare all’ovile l’ex bomber della Primavera.