La Jolie a Lampedusa, come i profughi lascia le impronte digitali

LAMPEDUSA – Visita a sorpresa di Angelina Jolie a Lampedusa in occasione della Giornata internazionale per i rifugiati. “Guardando oggi al centro di accoglienza le famiglie con i loro bambini arrivati dopo lunghe traversate penso a quanto devono essere disperate queste persone per salire su una barca e rischiare la propria vita”, ha detto la star di Hollywood, ambasciatrice Onu, intervenendo alla Porta d’Europa a Lampedusa. Poi rivolgendosi ai lampedusani presenti ha sottolineato: “Pensate cosa può voler dire per loro fuggire da un paese e arrivare in un posto dove qualcuno li accoglie e non parlo soltanto delle forze dell’ordine ma anche della gente, voi. Sono onorata di essere qui con tutti voi”. E “sono grata” all’Italia “per avere tenuto i confini aperti, questo ha fatto una grande differenza”.


Secondo l’attrice “c’è bisogno di più tolleranza” per affrontare il problema immigrazione. Alla domanda se l’Europa deve cambiare atteggiamento sugli immigrati, la star ha risposto: “Sono americana e non posso parlare dell’Europa, ma vengo da un paese che ha tratto molti benefici dall’immigrazione”.
“Lampedusa è un’isola bellissima, è la prima volta che vengo ma penso che tornerò”, ha continuato l’attrice tra i cittadini che l’applaudivano. “Ciò che avete fatto per i migranti ha significato tanto – ha ribadito – Guardo questo bellissimo mare e fa male vedere quante persone hanno rischiato la vita e quante l’hanno anche persa”.


Insieme all’Alto Commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres, la Jolie ha assistito alla deposizione in mare di una corona dedicata ai migranti morti durante la traversata per raggiungere le coste siciliane. La corona è stata gettata in acqua e sistemata dai sommozzatori della Guardia costiera sul relitto della barca che lo scorso 7 maggio si era incagliata sugli scogli.


La Jolie è sbarcata all’aeroporto dell’isola. Una folla di curiosi, tra turisti e lampedusani, si era assiepata nei dintorni. ma nessuno è riuscito a vederla in quanto l’attrice, scesa dal suo aereo privato con il suo staff, è stata ricevuta sottobordo e da lì accompagnata alla base dell’Aeronautica militare dove ha incontrato Antonio Guterres. Tra i presenti anche Claudio Baglioni.


Insieme all’Alto Commissario Onu, la Jolie raggiunge prima il Centro d’Accoglienza di contrada Imbriacola dove incontra i circa 130 profughi ospiti della struttura, poi la ex base militare Loran dove ci sono 265 minori non accompagnati. E infine fa tappa alla Porta d’Europa, il monumento dedicato ai migranti. Una agenda che ha previsto anche un fuoriprogramma per lei che ha voluto lasciare le sue impronte digitali, proprio come sono obbligati a fare i profughi che sbarcano a Lampedusa. Le impronte sono state prese sotto lo sguardo attonito e divertito delle autorità e della polizia scientifica che si occupa della fotosegnalazione degli immigrati.


Arrivando sull’isola, Antonio Guterres ha ringraziato innanzitutto il popolo di Lamepdusa “per l’accoglienza dimostrata negli ultimi tempi ai migranti” e lodato “il lavoro in mare di Guardia costiera e Guardia di Finanza” non dimenticando le autorità.


Guterres è tornato proprio ieri dalla Tunisia in visita ufficiale. “Migliaia di rifugiati, oltre 500 mila sono fuggiti dalla Libia in Tunisia -ha detto Guterres- di questi solo 18 mila sono arrivati in Italia, attraverso le coste siciliane. Ecco perché voglio portare il mio apprezzamento per l’encomiabile lavoro svolto dalla Guardia costiera e dalla Guardia di finanza che in questi mesi si sono adoperati per il recupero in mare di migliaia di profughi. Un lavoro svolto con efficacia e generosità in una situazione che può essere drammatica perché basta ricordare che moltissime persone sono morte annegate durante la traversata”.


E’ certo, ha sottolineato Guterres, che “se ci dovesse essere un nuovo attacco a Tripoli, in Libia, sono previsti esodi di massa di migliaia di profughi”. Ma “nei momenti di conflitti per noi è importante che i paesi mantengano i confini aperti per far sì che si accolgano migliaia di profughi che fuggono”.


L’Alto Commissario, che oggi incontrerà a Roma il capo dello Stato, si è detto “contento” e “soddisfatto”, al di là dell’Italia, che “sia l’Egitto che la Tunisia abbiano lasciato aperti i loro confini”. Ha ricordato che alcuni dei migranti fuggono dai paesi per “motivi economici, ma la gran parte di loro per necessità di protezione, ecco perché per noi è importante che vengano accolti”. Allo stesso modo si è detto “felice” anche per l’apertura degli Stati Uniti. “C’è da lavorare sul programma di reinsediamento – ha spiegato poi Guterres – che si potrà sviluppare”.


E’ “ottimista” sull’aumento delle ‘quote di reinsediamento’ dei profughi, cioè le quote stabilite dai paesi per accogliere i profughi fuggiti dai loro paesi di origine, al momento ferme a 900 in Europa.
E sul premio Nobel per la Pace al popolo di Lampedusa? “Non sta a me deciderlo”, ha dichiarato Guterres “ma voglio certamente esprimere il massimo apprezzamento e ringraziamento alla gente di quest’isola per l’accoglienza che ha mostrato in questi mesi di emergenza immigrati”. La proposta, nei mesi scorsi, era stata lanciata anche dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi.