Un mercato da nababbi, il City offre 43 milioni per Sanchez

ROMA – Sceicchi e magnati del petrolio sono decisi a scalzare l’aristocrazia del calcio europeo, le società gloriose e ricche, o ben gestite, che finora hanno dominato la scena. In questo panorama si inquadra l’offerta che il Manchester City di Mansour bin Zayed al-Nahyan starebbe per proporre all’Udinese per assicurarsi Alexis Sanchez: 43 milioni di euro.


Lo sceicco vuole battere la concorrenza per assicurarsi il campione cileno e ha messo sul piatto una cifra che fa impallidire i 28 proposti dal Barcellona – pur integrati da un bonus di cinque e il prestito con diritto di riscatto dell’attaccante venezuelano Jeffren Suarez – e anche i 38 che lo stesso City aveva offerto tempo fa al patron bianconero Pozzo, ottenendo risposta negativa. La sorte del ‘Niño Maravilla’ resta quindi ancora incerta, perché se il giocatore vuole vestire solo la maglia blaugrana e intende costringere il suo presidente alla resa, questo rilancio cambierebbe davvero le carte in tavola. L’Udinese si attende comunque un rilancio da parte del Barcellona, mentre il Chelsea di Roman Abramovich, sotto la pressione del nuovo tecnico André Villas-Boas, potrebbe farsi avanti con un bel pacchetto di milioni. Chelsea e City si contendono anche un altro inconsueto primato: quello della squadra più ‘spendacciona’ della Premier.


Nelle ultime cinque finestre di mercato Mansour aveva stracciato Abramovich a suon di petrodollari, ma il magnate russo si è rifatto a gennaio con 80 milioni sul piatto. Il City è anche sulle tracce del napoletano Cavani, giocatore che piace anche al Real Madrid, ma finora sarebbe il Manchester United ad aver fatto un’offerta, sembra intorno ai 28 milioni. Difficile però che De Laurentiis lasci andare via il bomber uruguaiano solo ricavandone almeno 40 milioni. In questo panorama le società che non hanno una cassaforte piena di petrodollari o che non si chiamino Barcellona o Real non sono più in grado di acquistare, e poi mantenere, non solo un fuoriclasse ma anche giocatori di alto livello.


Questa situazione riguarda soprattutto Germania, Francia e Italia, dove – fatta eccezione per la recente vicenda del Psg – sceicchi e magnati non si sono ancora affacciati, nonostante le molte voci.
In Italia c’é l’esempio della Roma, un club importante che con la nuova proprietà ha le disponibilità per una vera campagna-acquisti. I giallorossi puntano su Pastore, ma la cifre chiesta dal Palermo, 50 milioni, appare irraggiungibile e Zamparini ha già detto che l’argentino, alla fine, andrà in Spagna o in Inghilterra.
Sull’isola sembra diretto anche l’altro giocatore su cui puntava Luis Enrique, Ricardo Alvarez.


“Per lui c’era un preaccordo valido fino ad una certa data – ha spiegato Sabatini – ma i giocatori devono essere acquistati al giusto valore, al prezzo che meritano, e prendere Ricky per 15 milioni (la cifra che avrebbe offerto l’Arsenal, ndr) lo considero un errore”.


Anche la Juventus, rinforzata dai milioni messi a disposizione della famiglia Agnelli, si muove con cautela. In settimana verrà sferrato l’attacco decisivo per l’attaccante argentino Sergio ‘Kun’ Aguero, che vuole lasciare l’Atletico. Domanda e offerta sono distanti, ma in Spagna si assicura che 35 milioni cash più il risparmio dell’ingaggio (15 milioni) potrebbe essere la formula giusta per portare a Torino il genero di Maradona. I bianconeri, se gli spagnoli non si ammorbidiranno, dovranno passare a obiettivi di riserva.