F1, Gp d’Europa: vince Vettel… Alonso a un soffio

VALENCIA – La Red Bull vince ancora. Sebastian Vettel chiude il weekend valenciano con l’hat trick: pole position, giro veloce in 1’41”852 e vittoria, la sesta della stagione. Ma la vera notizia (sarà un caso, ma succede nella prima volta della limitazione delle mappature del motore) è che la Ferrari arriva seconda con Fernando Alonso, al traguardo ad appena 10”8 dal leader del mondiale, e quinta con Felipe Massa, superato da Hamilton anche per un errore al box, girando sugli stessi tempi della finora irraggiungibile Red Bull. Insomma, la rossa si sta davvero avvicinando e forse si vedrà un finale divertente di stagione.


Vettel vola a 186 punti, davanti a Webber e Button a 109, a Hamilton che si piazza a 97, ad Alonso con 87 e a Massa con 42 al termine di una gara che ha avuto solo sette piloti a pieni giri (oltre ai sei top driver, Nico Rosberg con la Mercedes, mentre quella di Michael Schumacher è stata frenata da un contatto con Heidfeld che lo ha costretto a cambiare il musetto) e che per la prima volta nella storia ha portato ben 24 vetture (tutte quelle partite) all’arrivo. L’ultima volta che era successo, ma con meno monoposto, è stato nel 2005, prima a Monza e poi a Indianapolis. Che fosse una grande giornata per la Ferrari si è visto subito, con una grande partenza. Massa è scattato dalla quinta posizione alla terza, ma anche Alonso ha superato Hamilton e poi anche il compagno di squadra. Dunque entrambi hanno guadagnato una posizione e si è quindi formato un trenino guidato da Vettel e Webber, dalle due Ferrari, da Hamiltom, Rosberg, Button e Schumacher.


Al sesto giro Button ha superato la Mercedes di Rosberg, Alonso si è messo in scia di Webber. Dopo la prima sosta dei top team, tra il 13/o e il 15/o giro, il terzetto di testa ha mantenuto la posizione mentre Hamilton ha scavalcato Massa. Insomma, si è riproposto il tema dei tempi delle soste, in cui la Ferrari è quasi sempre piuù lenta degli avversari: Vettel ha cambiato le gomme in 3”6, Alonso in 4”1.


Peraltro il passo in gara, soprattutto nei primi due settori della pista, è stato molto buono, con Alonso sistematicamente incollato a Webber, finendo per sorpassarlo in un tripudio spagnolo di folla al giro 21.


Si è messo a girare con tempi fantastici, segnando attorno al 20/o giro il provvisorio miglior tempo in tutti e tre i settori della pista, mantenendo nel finale quello nel secondo. Dopo la seconda sosta la situazione si è capovolta. I tempi di fermata di Webber e di Alonso sono stati analoghi: 20”311 per il passaggio dalla pit lane dell’australiano, 20”551 per lo spagnolo. Ma l’ingresso in pista di Alonso nel tratto senza limiti di velocià è stato lento e si è ritrovato dietro. Forse non sarebbe dovuto restare un giro in più in pista rispetto al rivale, che nella tornata con gomme fresche gli ha limato lo svantaggio. Massa ha avuto inoltre il problema alla sostituzione di una gomma, in cui pare aver perso circa 6”, staccandosi ulteriormente da Hamilton, per poi riuscire a recuperare in parte grazie a difficoltà del britannico ma finendo alla fine staccato di 5”5: teoricamente, anche se non è con i se che si fa la F1, gli sarebbe potuto stare davanti, migliorando una pur eccellente giornata.


La terza sosta è stato un capolavoro, invece, e ha consentito ad Alonso di rientrare secondo davanti a Webber di qualche metro. L’australiano ha cambiato gomme, passando dalle morbide alle medie, al giro 43, Alonso è rimasto altri tre giri in pista sfruttando la maggior velocità delle soft e approfittando anche della velocità dei meccanici, due decimi più rapidi nell’occasione dei rivali del team austriaco, per riprendersi la posizione. Altra esplosione di entusiasmo nel pubblico. Dopo si è visto che Vettel ha ancora qualcosa in più di Alonso, ma davvero poco, mentre Webber ha perso terreno. La folla ha gradito molto una gara senza problemi, spettacolare e che ha regalato un altro obiettivo al beniamino di casa. Ad Alonso mancavano solo tre trofei in bacheca: quello di Valencia lo ha aggiunto oggi, restano da conquistare Abu Dhabi e India. C’è tempo. Magari sul gradino più alto, che manca nel 2011. Solo Hamilton e Button hanno tolto la gioia a Vettel. Per ora.