Rifiuti, P4, Manovra: i quesiti del premier

ROMA – Il matrimonio del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna di cui è stato il testimone forse ha aiutato Silvio Berlusconi a distogliere per qualche ora l’attenzione dalle ‘grane’ politiche che lo attendono sulla scrivania a partire da domani. Una settimana di ‘passione’ che avrà il suo clou giovedì quando si riunirà il Consiglio dei ministri per varare la manovra economica e, con ogni probabilità, il decreto sui rifiuti per l’emergenza a Napoli. Provvedimenti che coinvolgono direttamente due degli azionisti della maggioranza, da un lato Giulio Tremonti e dall’altro Umberto Bossi.


Che la situazione sia complicata lo dimostra un certo nervosismo che non ha mai abbandonato il premier, nemmeno nei due giorni di Consiglio europeo a Bruxelles. Ad irritare il Cavaliere innanzitutto le intercettazioni pubblicate sui giornali e legate alla cosiddetta ‘P4’. Si tratta di fango, continua a ripetere ai suoi fedelissimi, con cui screditare l’immagine dell’esecutivo pubblicando conversazioni che non hanno nulla di penalmente rilevante. Ecco dunque l’intenzione di dare una ”stretta” alla pubblicazione. I tecnici della maggioranza sono di nuovo all’opera tentando di coinvolgere, dopo il piccolo spiraglio aperto dal leader del Pd Pier Luigi Bersani, anche l’opposizione. Impresa ardua visto che la base di partenza è diversa per i due schieramenti: il Pdl sarebbe favorevole a riprendere il testo approvato già dal Senato mentre l’opposizione è pronta ad avviare una discussione dal provvedimento a doppia firma Felice Casson e Anna Finocchiaro.


La tentazione dei ‘falchi’ piediellini resterebbe però sempre quella di provare a forzare la mano con un dl da approvare in tempi rapidi per mettere comunque un freno immediato alla pubblicazione delle intercettazioni. Un’impresa di difficile realizzazione vista la contrarietà del Quirinale a procedere con un decreto legge. La partita principale per Berlusconi però è quella con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.


E’ bastato che il Cavaliere da Bruxelles annunciasse che la manovra economica ”non sarà molto elevata”, ma soprattutto ”prodromica a quella che presenteremo prossimamente” a far sobbalzare via XX Settembre. Nella maggioranza si racconta di un giro rovente di telefonate tra il Tesoro e palazzo Chigi per correggere il tiro precisando che il provvedimento è ”unico, ma modulato su piu’ anni”. Una presa di posizione, avrebbe sottolineato qualche ministro malignamente, che la dice lunga sullo stato dei rapporti tra premier ed il ‘Superministro’ che sarebbe già nel mirino di alcuni esponenti di governo, preoccupati di trovarsi di fronte al testo del provvedimento senza aver avuto modo di conoscere prima i dettagli. Sembra rinviata almeno per ora la ‘pratica’ per la sostituzione di Mario Draghi alla guida di Bankitalia dopo la nomina del governatore alla presidenza della Bce.


In pole restano sempre Vittorio Grilli e Fabrizio Saccomanni, con l’incognita Lorenzo Bini Smaghi. La scelta, oltre al rischio di condizionare i rapporti tra Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia, è tenuta sotto la lente di ingrandimento del Quirinale da sempre favorevole ad una decisione che rispetti l’autonomia di palazzo Koch. Altra spina nel fianco di Berlusconi è l’emergenza rifiuti a Napoli che il governo si appresta a risolvere con un decreto legge, Umberto Bossi permettendo.


La Lega ha fatto sapere la sua contrarietà al provvedimento e lunedì ne discuterà nella riunione della segreteria politica. In quella sede il Senatur definirà la linea con i suoi colonnelli e poi, martedì, ne parlerà con il Cavaliere in un vertice di maggioranza. Le fibrillazioni della maggioranza hanno come effetto quello di mettere in secondo piano l’appuntamento di venerdì quando nella riunione del Consiglio nazionale del Pdl Berlusconi darà il battesimo ufficiale alla nomina di Angelino Alfano a segretario del Pdl. Con il nuovo incarico il premier sarà costretto a riaprire il capitolo rimpasto scegliendo il sostituto dell’attuale Guardasigilli. I nomi che circolano son sempre gli stessi (Anna Maria Bernini oppure lo spostamento dalla Farnesina a via Arenula di Franco Frattini).