Il messaggio di Bossi: «Nord anche da solo»

MAGENTA – ”Ci metto due secondi a chiedere al Consiglio federale di espellere chi si mette di traverso, anche se ci sono persone importanti: la base sa bene che chi fa casino nel partito non lo fa per l’interesse comune ma per l’interesse di altri”. Non era ancora successo, in questi ultimi anni, che Umberto Bossi parlasse in pubblico dei problemi interni alla Lega, anzi sempre negati e derubricati a pettegolezzo. Ma alla prima festa del partito a Magenta dopo il raduno di Pontida, il leader del Carroccio è salito sul palco con l’intenzione di sfatare questo tabù. Perchè, ha ammesso davanti ai militanti riuniti sotto un tendone, la settimana che si chiude ha avuto ”un momento difficile”.


– Ho avuto problemi – ha detto – quando si trattava di votare il capogruppo alla Camera.


Bossi non ha fatto nomi, non ha citato Marco Reguzzoni che 49 deputati (fra cui Roberto Maroni) su 59 erano pronti a sostituire con Giacomo Stucchi.


– Il capogruppo deve essere uno esperto e volevano invece metterci uno inesperto – ha però scandito dal palco -. Non ci avrei dormito la notte.


E infatti Reguzzoni è rimasto capogruppo. Bossi si è spinto addirittura a parlare in pubblico del cosiddetto ‘cerchio magico’ di fedelissimi fra cui spicca lo stesso capogruppo a Montecitorio, considerato contrapposto al gruppo dei ‘maroniani’.


– I giornali – ha attaccato – hanno detto che non so fare più politica e che mi devo fare aiutare dal ‘cerchio magico’: tutte falsità.


Lunghe premesse per arrivare a dire che ci può mettere ”due secondi a chiedere al Consiglio federale di espellere chi si mette di traverso”. Lo stesso Consiglio federale che potrebbe aprire la strada ai congressi nazionali, invocati da alcuni nel partito, specie in Lombardia e in Veneto. Parole, quelle del ministro delle Riforme, che hanno infiammato un comizio già caldo, con tanti militanti leghisti ad applaudire il ‘Capo’, ma parecchi anche a rumoreggiare, a chiedere a Bossi di non toccare le pensioni e soprattutto la secessione.


– E’ la migliore medicina – ha infine concesso il leader del Carroccio assicurando che il Nord è pronto ad ”andare da solo”. Ma a Bossi, più di altro, premeva confermare il cammino del federalismo da completare con ”il decentramento dei ministeri”. Pur sempre dopo Pontida, ha anzi evidenziato Bossi, ”qualcosa si è mosso”.


– Bisogna lasciare tempo a Berlusconi, anche perchè non sarà la sinistra a rompere l’asse fra il Cavaliere e la Lega. Tuttavia il premier sappia – ha ripetuto il Senatur – che se non realizzerà quanto chiesto domenica scorsa la Lega non andrà più con lui.


Tempo per ottenere i fatti, dunque, ma sicuramente dalla Lega il governo non avrà sostegno sui rifiuti a Napoli: il decreto che si è affacciato in Cdm ”è un imbroglio e non lo votiamo”, ha assicurato Bossi, aggiungendo che al nord ”la gente i rifiuti non li vuole”.