La Corte dell’Aja ha deciso: “Catturate Gheddafi”

BRUXELLES – I giudici della Camera “pre-trial” del Cpi hanno accolto la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja, Luis Moreno Ocampo, di spiccare un mandato di cattura contro il colonnello Muammar Gheddafi per crimini contro l’umanità. La stessa richiesta è stata accolta per il suo secondogenito Saif al-Islam e per il capo dei servizi segreti libici, Abdullah al-Senussi: anche loro sono accusati di crimini contro l’umanità. La Corte ha dato mandato di spiccare subito l’ordine di arresto.

I giudici della camera ‘pre-processuale’ del Cpi hanno detto di ritenere che esistano ‘’motivi ragionevoli’’ per credere che Gheddafi, suo figlio e il capo dei servizi abbiano commesso crimini contro l’umanità nel conflitto libico ‘’dal 15 febbraio fino al 28 febbraio almeno’’, cioe’ nel periodo che precede la decisione della comunità internazionale di intervenire militarmente in Libia, sulla base della risoluzione 1973 del consiglio di sicurezza dell’Onu.

Secondo l’Aja ci sono motivi ragionevoli per ritenere che in Libia sia stato ‘’lanciato un attacco contro la popolazione civile e gli oppositori politici’’ che in meno di due settimane ha provocato centinaia di morti e prigionieri, e che “atti inumani’’ siano stati inflitti ai civili, privati gravemente dei loro diritti fondamentali. Gheddafi, secondo la Corte, in quanto “guida riconosciuta e incontrastata” del paese, ha “esercitato potere assoluto’’ su tutto l’apparato repressivo.

Secondo la Franesina “la pronuncia della Cpi sulle comprovate responsabilità di Gheddafi legittima ulteriormente l’assoluta necessità e l’alto valore della missione umanitaria della Nato in libia, su mandato Onu, nel quadro della ‘responsabilità di proteggere che spetta alla comunità internazionale nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo”.

L’arresto, per il Cpi, è considerato per Gheddafi, come per il figlio ed il capo dei sevrizi segreti Abdullah al-Senussi – che avrebbe dato direttamente istruzioni all’esercito e alle truppe mercenarie di attaccare la popolazione e i manifestanti – “necessario”, soprattutto per evitare il proseguimento dei crimini. Per questo, la Corte chiede immediatemente a tutti gli stati e le organizzazioni regionali e internazionali coinvolte di “cooperare pienamente con la Corte e il procuratore” per assicurarne la cattura.

La guerra dei 100 giorni, l’accusa: “La Nato fomenta una crisi umanitaria”

Ieri si sono compiuti i 100 giorni dall’inizio degli attacchi Nato alla Libia, fortemente criticati da personalità della comunità internazionale. Tra queste l’ex congressista Usa Cynthia McKinney, membro di una missione incaricata di studiare in loco la situazione in libia. McKinney dichiarò che la Nato “non soltanto sta sparando bombe e missili su aree totalemnte popolate, ma sta negando assistenza medica, cibo e benzina alla gente”. Le forze dell’Alleanza, ha aggiunto, “non sono lì per evitare che si sviluppi una crisi umanitaria, stanno causando una crisi umanitaria”.