Cancellata l’impunità per i criminali della dittatura 73-85

MONTEVIDEO – Il presidente dell’Uruguay, José Mujica ha emesso un decreto per permettere la riapertura di circa 80 inchieste vincolate alle violazioni dei diritti umani commesse durante l’ultima dittatura nel paese. Saranno quindi annullati tutti gli atti amministrativi basati sulla Legge di prescrizione che, fra le altre cose, prevedeva che la Giustizia doveva consultare il potere Esecutivo per sapere quali casi riguardanti il periodo dittatoriale potesse investigare.


Il segretario della Presidenza, Alberto Breccia ha sottolineato che, con questo atto, il governo sta compiendo un “dovere etico” e rispettando i dettami che la Corte Interamericana dei Diritti Umani ha rivolto all’Uruguay, incaricando il paese di investigare e punire i colpevoli delle sparizioni forzate avvenute durante l’ultima dittatura, tra il 1973 e il 1985. Attraverso questo decreto, che mette fine all’impunità dei repressori, sarà possibile aprire circa 90 inchieste e condannare i responsabili delle violazioni dei diritti umani.


Durante tutto il ventennio che ha seguito la dittatura, i governi che si sono succeduti non hanno mai messo in dubbio l’impunità dei criminali che hanno apppoggiato la dittatura e represso i cittadini. Solo nel 2005, con il ‘Frente Amplio’ (FA) al potere, l’allora presidente Tabaré Vázquez ha dato luce verde ai primi processi permettendo di arrestare l’ex dittatore Gregorio Alvarez (1981-1985) e altri 16 militari e poliziotti per crimini commessi durante il regime.