Guerriglia ad Atene, Parlamento: sì al piano di austerità

ATENE – Ieri secondo giorno di sciopero generale e violente dimostrazioni di piazza contro il voto del Parlamento sulle nuove misure economiche per salvare la Grecia dalla bancarotta. Tutto il centro di Atene è divenuto un enorme campo di battaglia da cui si innalzavano il fumo e le fiamme dei cassonetti bruciati e nuvole di acre gas lacrimogeno. Oltre 500 i feriti di ogni età solo in piazza Syntagma.


Dopo che si era appreso che l’assemblea dei deputati aveva approvato il piano economico di medio termine – 155 i sì, 138 i no – i manifestanti muniti di scale hanno preso d’assalto il primo piano di un vicino palazzo d’uffici su piazza Syntagma dove ha sede una succursale dell’istituto bancario ellenico Eurobank, sfondando le finestre al primo piano e cercando di appiccarvi un incendio. Il tentativo è riuscito quando altri ‘incappucciati’ sono riusciti a lanciare alcune bottiglie molotov contro l’ingresso e le vetrine dell’ufficio postale che si affaccia sulla stessa piazza, sul lato opposto del Parlamento, e ad appiccarvi un incendio che ha provocato gravi danni. La situazione ha raggiunto un tale livello di pericolosità che i responsabili del King George Hotel, uno dei lussuosi alberghi che sorgono su piazza Syntagma, si sono visti costretti ad evacuare gli ospiti “a causa del carattere incontrollato degli avvenimenti”.


A Heraklion, capoluogo dell’isola di Creta, un gruppo di dimostranti ha distrutto gli uffici locali del Pasok, il partito al governo, mentre era in corso una riunione di aderenti al partito. Anche a Chania, altra grande città di Creta, i dimostranti hanno distrutto gli uffici del Pasok. Successivamente i manifestanti hanno occupato gli uffici del Comune costringendo il sindaco Manolis Skoulakis ad andarsene sotto la protezione della polizia.