Grecia, Parlamento: ok al piano di austerity

ATENE – Il Parlamento greco ha approvato la legge di attuazione del pacchetto di austerity già votato mercoledì. Con questo secondo e ultimo voto della manovra da 78 miliardi di euro la Grecia si assicura quindi la nuova tranche di aiuti internazionali per scongiurare la bancarotta.


Dopo il sì, mentre nelle strade di Atene imperversava la protesta violenta di migliaia di manifestanti, ieri mattina il Parlamento greco ha iniziato il dibattito sul dettaglio delle misure per votare la messa in atto delle misure di riforma concordate con Ue e Fmi, essenziali perché Bruxelles sblocchi la quinta tranche del prestito che Atene ha bisogno a metà luglio per rifinanziare il suo debito.


E’ “essenziale l’unità nazionale e il consenso tra partiti” per affrontare la crisi che sta colpendo i Paesi dell’eurozona e in particolare la Grecia, ha affermato dal canto suo il presidente della Bce Jean-Claude Trichet durante un’audizione al Parlamento europeo. Crisi che sono il “risultato di governi che non hanno condotto politiche sane e di riforme che sarebbero andate a vantaggio della popolazione”.


Quindi è giunto “ora il momento che tutti i governi si assumano le loro responsabilità” e il “miglior modo” per la Grecia di “ritornare a una situazione economica solida” è quello di “mettere in atto il programma di risanamento fiscale e di riforme strutturali già concordate”, ha ribadito Trichet. Quanto alla Grecia, in particolare, è inoltre necessario “incoraggiare le privatizzazioni”, in quanto sono un modo per “mobilitare il capitale privato”, ha aggiunto ribadendo la posizione della Bce.


“Le privatizzazioni vanno incoraggiate, e soprattutto penso alla Grecia, come un modo per mobilitare il capitale privato” in quanto queste “hanno effetti positivi sulla crescita e l’occupazione”, ha spiegato. Per questo il coinvolgimento del privato in questa direzione va “stimolato quanto prima”, ha aggiunto.
La Bce segue “da vicino” le discussioni in corso con il settore, ma non c’è ancora una “posizione definita dei governi a riguardo” su cui ricade la “responsabilità” di decidere, ha ricordato il presidente.