Ottobre nero, riprende il processo

SUCRE – Il giudizio per il caso chiamato “ottobre nero” è ricominciato nella città boliviana di Sucre, dopo la sospensione chiesta da uno degli accusati per problemi di salute. Il pubblico ministero Milton Mendoza, che dirige il processo, ha segnalato che è stato il Generale Juan Veliz, detenuto nella prigione di San Rocco, a sollecitare la sospensione.


Il pubblico ministero ha detto la vigilia che i tre ex ministri boliviani, accusati in questo caso e rifugiati in Perù, potrebbero essere estradati per il cambiamento di governo, quando giurerà il presidente eletto Ollanta Humala. Ricordò che Mirtha Quevedo (Partecipacion Popular), Javier Torres Goitia (Salud) e Jorge Torres Obleas (Hacienda), sono accusati di genocidio, come l’ex presidente Gonzalo Sanchez de Lozada ed altri membri di questa amministrazione per la morte di più di 60 persone durante la repressione militare dell’ottobre del 2003.


Nell’ottobre del 2003, migliaia di boliviani bloccarono il passo di combustibili a La Paz contro la politica di Sanchez de Lozada, che intendeva esportare gas agli Stati Uniti attraverso un porto del Cile, al cui paese la Bolivia reclama un’uscita sovrana al mare, persa nel 1879. L’ex mandatario inviò i militari contro i manifestanti provocando un bilancio di 67 morti e più di 400 feriti. La rivolta obbligò a Sanchez de Lozada a rinunciare al mandato e si rifugiò negli Stati Uniti, seguito da due dei suoi ministri.


Il processo si trova ora nella sua parte finale, quella degli allegati, periodo nel quale tutte le parti incluse esprimono oralmente la loro richiesta al tribunale. Poi comincia la fase di deliberazione ed eventuale condanna.