Secondo attacco alla Freedom Flotilla

ISRAELE – Una seconda imbarcazione della seconda missione della Freedom Flotilla, pronta a salpare con l’obiettivo di violare l’embargo israeliano e raggiungere Gaza, è stata sabotata. Si tratta dell’irlandese “Saoirse” che, affermano le ong, sarebbe stata danneggiata al motore in modo da causarne l’affondamento in mezzo all’oceano.


La barca si trova all’ancora in acque territoriali turche.


Gli organizzatori della Flotilla non accusano esplicitamente Israele ma hanno ricordato, scrive Haaretz, che è lo Stato ebraico il “beneficiario” non solo di questa ma anche dell’operazione che all’inizio della settimana aveva mandato in tilt l’elica della greco-svedese “Juliano”. Con l’obiettivo di proteggere le imbarcazioni, ancora ferme nel porto di Pireo, le ong hanno messo in piedi pattuglie di sorveglianza.


Nel porto, intanto, si verificano strani episodi, che i partecipanti alla Flotilla segnalano come iniziative di spionaggio: furti di cellulari, pescatori senza armamentario da pesca che si avvicinano alle imbarcazioni, presenze di fotografi improvvisati. Inoltre, due ispettori dell’autorità portuale del Pireo hanno fatto un nuovo sopralluogo a sorpresa sulla canadese “Tahrir”, in base a un’anonima segnalazione secondo cui la barca non avrebbe i requisiti necessari per navigare.


La Tahrir, che era già stata autorizzata, ha passato il nuovo esame, mentre resta ancora priva di via libera l’imbarcazione statunitense.