Rossi e la Ducati aspettano tempi migliori

ROMA – “Il nostro livello è quello che abbiamo espresso ad Assen, se fossi partito meglio i secondi di ritardo dai primi sarebbero stati una ventina”. La frase di Valentino Rossi espressa dopo il Gp d’Italia è un bel campanello d’allarme.


La pista toscana, che ha visto il campione di Tavullia dominare per nove volte nella sua carriera, di cui ben sette volte nella classe regina, ha ospitato nel week end appena passato, solo l’ombra di quello che abbiamo visto negli anni scorsi. Dodicesimo in qualifica, con un ritardo dai primi di oltre 1,8 secondi e sesto in gara con oltre 26 secondi da Lorenzo. Non solo, Valentino ha preso, durante la gara, circa 8 decimi al giro da chi gli stava davanti. Per non sentire il forte suono di questi segnali di allarme bisognerebbe essere sordi. “In Ducati stanno lavorando – ha poi detto Rossi – ma ci vuole tempo”.


La Casa di Borgo Panigale non è minimamente paragonabile a nessuno dei colossi giapponesi che sono impegnati nel mondiale, è vero. Dunque è anche impensabile aspettarsi la reazione che ebbe la Yamaha, quando Rossi impose il suo metodo di lavoro e le sue indicazioni agli ingegneri nipponici. All’epoca i tecnici giapponesi si misero in azione e lo fecero anche durante gli anni di Rossi alla Yamaha, sempre – o quasi – risolvendo i problemi che Valentino sollevava.


Del gran bel lavoro fatto da Rossi negli anni passati, è ancora grato Jorge Lorenzo, che ha ovviato ai problemi del telaio 2011 della sua M1, tornando alla versione 2010, quello cioè sviluppato dal nostro campione. In questo senso, Rossi sembra infilato in un “cul de sac”. Non può usare la versione 2010 e la successiva 2011 della Ducati perchè non ha la confidenza necessaria e la GP11.1 sembra nata vecchia in confronto ai risultati che stanno facendo i suoi avversari.


“Sappiamo ora ancora di più che la GP12 non potrà essere la moto del prossimo anno – ha detto Rossi al Mugello – anche con la mille, al Mugello nei test, non ho fatto i tempi di chi mi è finito davanti in gara”.
Per vedere la Ducati e Rossi in testa, dunque bisognerà avere pazienza. Il tempo della reazione della Casa di Borgo Panigale è veloce, lo dimostra il fatto di aver adattato la GP12 ai regolamenti di quest’anno in poco meno di 10 giorni, ma a risolvere tutti i problemi che Valentino incontra nella guida ci vorrà ancora molto tempo.


Nel frattempo, al Mugello si prova, in uno dei pochi giorni dedicati a questa attività. Un assaggio di futuro è in pista, si tratta della Suter-Bmw che prefigura le nuove Motogp con motori dedicati dalla produzione di serie. La nuova moto, che risponde al nuovo regolamento CRT (Claiming Rules Team), però accusa un ritardo di oltre 6 secondi rispetto alle attuali 800 ed è più lenta addirittura delle Moto2, di quasi 3 secondi.