Salva-Fininvest, Berlusconi: ”Norma giusta ma la ritiriamo”

ROMA – ”Per sgombrare il campo da ogni polemica ho dato disposizione che questa norma giusta e doverosa sia ritirata”. Lo ha annunciato Silvio Berlusconi in merito alla norma salva-lodo Mondadori. Una norma che il premier definisce ”giusta e doverosa”, ma di fronte alla ”crociata” promossa dall’opposizione sarà ritirata. Il Cavaliere parla anche di una ”vergognosa montatura” sul comma in questione e si dice ”certo che la Corte d’Appello di Milano non potrà che annullare una sentenza di primo grado assolutamente infondata e profondamente ingiusta” sul caso Cir-Fininvest.

La decisione arriva dopo la bufera scatenata dall’inserimento della norma nella manovra. Il caso ha agitato la maggioranza e anche la Lega ha fatto trapelare la sua ”irritazione” per il blitz compiuto nella notte senza avvertire prima gli alleati. Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni avrebbero appreso solo ieri della ‘sorpresa’. “Confermo: non c’era” ha aggiunto il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli. La norma in manovra che avrebbe potuto ‘disinnescare’ la sentenza sul lodo Mondadori, ha ribadito, non c’era “nella bozza che ho visto io, alla vigilia del Consiglio dei Ministri”. Pungolato dai giornalisti alla Camera Calderoli ha risposto così: ”Non commento quello che non ho visto e letto”.

È stata una girandola di dichiarazioni. ”Non ne so nulla, non l’ho scritta io – ha tagliato corto questa mattina Niccolò Ghedini – Non mi occupo di civile, ma di penale… Non ho nulla da dire”. “Non c’è stata una discussione approfondita in Consiglio dei ministri – ha dichiarato il ministro degli Esteri, Franco Frattini – Se capisco bene si tratta di una norma di ordine generale e non particolare”, un principio “che già esiste nel Codice civile. Non c’è nessun intento ad personam”. Mentre il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha parlato di ”una norma corretta ed equilibrata”.

Ma il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, ha avvertito: la norma inserita nella manovra economica rischia di “violare il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”. Ed ha lanciato l’allarme sui rischi di una norma che “stravolgerebbe il sistema”. Con la norma, ha fatto notare ancora il vicepresidente del Csm, “si creerebbe disparità tra chi è in grado di pagare la cauzione e chi non lo è”.

Dura la reazione di Pd, Idv e Terzo Polo. In giornata è intervenuto anche Pierluigi Bersani. ”È una cosa vergognosa, che fa scandalo. Voglio credere che questa norma venga ritirata” ha detto il leader democratico. Poi, davanti al dietrofront, ha commentato: “Ci ha provato. Ma noi apriamo bene gli occhi. Sappiamo con chi abbiamo a che fare. Su tutti i carri che caricano di problemi gli italiani ci deve sempre essere qualcosa solo per lui, ma quando viene smascherato fa marcia indietro. Ma noi verificheremo”. Confermando la ”assoluta contrarietà” alla manovra, Bersani ha chiesto che il decreto ”venga trasformato in ddl e noi prendiamo l’impegno che i lavori parlamentari si concludano il 30 settembre”.

Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, considera ”gravissimo che al governo vi siano delle persone che arrivano fino al punto di cambiare materialmente un documento indirizzato al presidente della Repubblica. E’ un attentato alla democrazia e allo Stato di diritto”. ”Berlusconi, colto con le mani nel sacco, ha deciso di ritirare la norma salva Mondadori. Oggi l’ha fatto perché domani vuole ripresentarne un’altra simile?” ha dichiarato l’ex pm.

Le critiche al provvedimento sono approdate anche alla Camera. Dario Franceschini, capogruppo del Pd, ha preso la parola in Aula ”per esprimere vergogna” per ”una norma che blocca una causa civile tra due privati cittadini, uno di questi è il presidente del Consiglio” ed ha chiesto al presidente della Camera di intervenire. E Gianfranco Fini, pur sottolineando che ”non sussiste alcun margine di intervento da parte della presidenza” ha sottolineato la ”totale inopportunità di inserire la norma” salva-lodo Mondadori nella manovra.

“Non dico nulla. Sulla manovra, quando sarà il momento, conoscerete le nostre determinazioni” ha detto questa mattina il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, presente al convegno ‘Europa più democratica’, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul testo trasmesso ieri dal governo al Quirinale.

Intanto, la conferenza stampa sulla manovra, prevista per oggi alle 12 al Tesoro, a cui avrebbero dovuto partecipare i ministri Tremonti, Sacconi, Romani, Brunetta e Calderoli, è stata rimandata a data da destinarsi.