I giochi invernali saranno in Corea, a Pyeongchang

DURBAN – Durban è la città designata a dare l’annuncio della prescelta per i Giochi Olimpici del 2018. E la prescelta è Pyeongchang. La Corea ha dunque battuto la concorrenza della francese Annecy e della tedesca Monaco.

Per la prima volta i Giochi Invernali vengono assegnati a una città asiatica che non sia giapponese. Il Cio prosegue quindi nella sua scelta di rinnovamento: dopo Sochi (Russia) 2014 e Rio de Janeiro (Brasile) 2016 ecco che si va avanti sulla strada delle novità.
La cerimonia di proclamazione è stata presentata dalla leggenda del salto triplo Jonathan Edwards, ora membro del comitato organizzatore di Londra 2012.

Pyeongchang vince finalmente la sua personale “battaglia” con il Cio: la città coreana si era già infatti candidata per ospitare l’edizione del 2010 (andata poi a Vancouver) e quella del 2014.
L’annuncio, come da consuetudine, è stato fatto dal presidente del Cio Jacques Rogge. In sala a Durban erano presenti diversi personaggi del mondo dello sport del presente e del passato. La presentazione di Annecy, infatti, era sembrata poco convincente, quindi pareva una lotta a due tra Monaco e Pyeongchang. Monaco presentava come promotrice Katarina Witt, regina del ghiaccio negli anni ‘80, mentre Pyeongchang rispondeva con Yu-Na Kim, stella del pattinaggio odierno e campionessa olimpica uscente. Ha vinto dunque la Kim. La maggioranza assoluta è stata raggiunta subito, rendendo necessaria una votazione sola.

La scelta del Cio è chiaramente in controtendenza con la tradizione: Francia e Germania hanno una grande esperienza nell’organizzazione di eventi riguardanti gli sport invernali, mentre la Corea rappresenta una novità assoluta. Questa scelta ha sicuramente un grande valore promozionale, per aumentare la spinta nei confronti di queste discipline in un terreno ancora incolto. Il rovescio della medaglia però è rischioso: essendoci in Corea una scarsa tradizione in questi sport, potrebbe verificarsi una scarsa affluenza di pubblico nel caso in cui la campagna pubblicitaria non facesse la giusta presa sul popolo coreano.

Questo segnale da parte del Cio lascia ben sperare l’Italia. L’apertura verso i più “piccoli” è stata accolta da tutti con un buon auspicio per i Giochi estivi del 2020: Roma guadagna quindi possibilità di essere nuovamente, dopo il 1960, la città ospitante.

“Nel 2014 si va a Sochi che è mezza Europa e mezza Asia, nel 2016 a Rio dei Janeiro che è in America nel 2018 a Pyeongchang che è Asia. A questo punto potrebbe essere logico nel 2020 tornare in Europa. E in Europa Roma è una candidatura forte”, conferma il membro del Cio Franco Carraro.