Bersani striglia i ‘big’ e li richiama all’ordine

ROMA – La discussione dentro il Pd sulla legge elettorale, con referendum contrapposti e fazioni divise, raggiunge il livello di guardia e il segretario Pier Luigi Bersani oggi richiama tutti i dirigenti all’ordine.
– Le leggi elettorali – ha detto – si fanno in Parlamento e chiedo a tutti di stare alla proposta del Pd che è buona e giusta e presto presenteremo in Senato.

Uno stop che i promotori dei due referendum sembrano disposti ad accogliere solo in caso di ‘disarmo’ bilaterale e che vedrà una soluzione forse solo nella direzione che Bersani ha convocato tra dieci giorni. Dopo l’euforia per la vittoria alle amministrative e ai referendum, gli animi dentro il Pd son tornati ad agitarsi e dividersi tra chi sostiene il referendum ‘proporzionale’ di Stefano Passigli, già depositato in Cassazione, e i promotori del ritorno al Mattarellum, che ha riunito in un’unica battaglia big come Walter Veltroni, Rosy Bindi e Arturo Parisi.

L’intesa interna, raggiunta in un ‘caminetto’ del Pd tra tutti i capobastone, su una riforma che vuole un sistema maggioritario a doppio turno con recupero proporzionale sembrava orfana. Troppo per Bersani sia perchè la proposta del Pd è ‘’univoca’’ sia perchè contrario all’idea che ‘’i partiti, che devono fare il loro lavoro in Parlamento, promuovano i referendum che spettano invece alla società civile’’. E così, dopo che il vicesegretario Enrico Letta aveva provato a far desistere in un incontro Stefano Passigli e dopo che i promotori del ritorno al Mattarellum si erano riuniti a largo SS. Apostoli per decidere il deposito in Cassazione, arriva l’altolà del segretario.
– La via referendaria – sostiene – di per sè non dà soluzioni soddisfacenti e anche se ho sempre detto che il Mattarellum è preferibile, non risolve i problemi ed infatti dopo il Mattarellum abbiamo avuto l’Unione.

Per ciò tutti devono attenersi alla proposta del Pd che ‘’non è un ritorno al proporzionale e prevede i collegi e il doppio turno’’. Una tirata d’orecchi che il segretario ha concordato con Letta e Franceschini e che Veltroni, Bindi e Parisi si dicono pronti ad accettare solo se vengono ritirati i quesiti proporzionali di Passigli.
– In presenza di un referendum – afferma l’ex segretario – che unirebbe il peggio del Porcellum e il sistema proporzionale, è inevitabile la nostra iniziativa per difendere il bipolarismo e per il ritorno al Mattarellum. Anche Bersani mi ha detto che il quesito di Passigli sarebbe dannoso e quindi sarebbe utile che il Pd facesse capire chiaramente che l’approdo di quel referendum non va bene.

L’ex senatore Passigli, però, tira dritto evidenziando che la sua iniziativa è promossa nella società civile e non da parlamentari e si dice contrario al ritorno al Mattarellum. E nega di ‘’sponsorizzare, aderire e firmare’’ la proposta proporzionale di Passigli Massimo D’Alema, per giorni indicato come l’ispiratore dell’ex senatore Ds.
– Sono calunnie, io – scandisce davanti ai cronisti – sostengo la proposta del Pd e si sa che sono favorevole al modello tedesco che è un sistema proporzionale diverso da quello che uscirebbe da quello del referendum di Passigli.