Consulta, ammissibile il conflitto di attribuzione

MILANO – La difesa di Silvio Berlusconi ‘pensa’ alla richiesta di sospensione del processo Ruby dopo la decisione con cui ieri la Consulta ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzione, ma confida che i giudici milanesi accolgano l’eccezione sollevata in aula sulla competenza funzionale ritenendo sia compito del Tribunale dei Ministri procedere nei confronti del premier per il reato di concussione.

Così, non appena la Corte Costituzionale ha dato il prima via libera al conflitto di attribuzione tra i poteri dello stato sollevato lo scorso aprile dalla Camera nei confronti della Procura e del gip milanesi che, rispettivamente, hanno indagato e rinviato a giudizio, con rito immediato, il Presidente del Consiglio per concussione e per prostituzione minorile – quella cioè della giovane marocchina, tra le ospiti alle presunte feste a luci rosse ad Arcore – il primo a parlare è stato Piero Longo, uno dei difensori del Capo del Governo.

– Discuteremo, vedremo, sarà una decisione che valuteremo con molta attenzione – ha spiegato rispondendo alla domanda su un’eventuale richiesta di sospensiva il processo Ruby in attesa che la Consulta decida nel merito. Qualche ora dopo, quasi a correggere un po’ il tiro, fuori dall’aula del palagiustizia di Milano dove è si è celebrata l’udienza Mediaset, Niccolò Ghedini, prima ha tentato di dribblare l’argomento (‘’non sono qui per parlare di questo’’ e sulla norma pro-Finivest ‘’l’ho letta, era condivisibile, ma non ne so nulla, non è materia mia’’), poi ha detto:
– Non abbiamo ragione di fare richiesta di sospensiva perchè riteniamo che ci accoglieranno l’eccezione.