Missioni all’estero, Napolitano gela la Lega

ROMA – Via libera del Cdm al decreto legge sul rifinanziamento delle missioni all’estero.
– Il Consiglio dei ministri ha votato all’unanimità – ha annunciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il provvedimento è arrivato ‘fuori sacco’ alla riunione di governo dopo l’accordo raggiunto in un vertice tra Silvio Berlusconi e la Lega.
– Qualche migliaio di ragazzi torneranno a casa, saranno contenti i genitori – ha detto Umberto Bossi -. Gli americani si sono accorti che la democrazia non si può esportare con la forza. Il mondo sta cambiando e noi siamo stati attenti e abbiamo chiesto di cambiare.

Ma per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la riduzione dei contingenti militari italiani impegnati nelle missioni all’estero è solo un’ipotesi.
– Stiamo discutendo di come ridurre il costo delle missioni – ha rilevato il capo dello Stato al termine del colloquio con l’omologo tedesco Christian Wulff – ritiriamo, per esempio, dal fronte marittimo in Libia la nostra ammiraglia Garibaldi, senza nulla togliere alla continuità della nostra partecipazione alla missione.

«Non ci saranno ritiri unilaterali»

ROMA – Meno soldi alle missioni all’estero, rientro della nave ammiraglia Garibaldi dal conflitto libico e ritorno in Italia di duemila militari entro fine anno. L’annuncio arriva al termine del Consiglio dei ministri che approva ‘’all’unanimità’’ il tormentato decreto di rifinanziamento delle missioni militari. L’intesa appare una vittoria della Lega Nord nella disputa con Governo e Quirinale sull’impegno militare italiano fuori confine. Ma ieri, nel pomeriggio, Giorgio Napolitano spegne gli entusiasmi del Carroccio e spiega che il ridimensionamento delle missioni per ora è solo una ‘’ipotesi’’.

Il Capo dello Stato rimarca come il Consiglio Supremo della Difesa abbia ‘’ribadito l’importanza essenziale per l’Italia della partecipazione alle missioni’’ e che ‘’si sta discutendo’’ soltanto ‘’di come ridurre i costi’’. La decisione adottata dal Consiglio dei ministri, infatti, cristallizza un compromesso che in parte va incontro alla richiesta leghista di riduzione dei costi ed allo stesso tempo conferma l’impegno dell’Italia nello scacchiere internazionale. Soprattutto per quel che riguarda le operazioni in Libia, rifinanziate per tre mesi.

La Lega rimarca il ‘’ridimensionamento di un terzo dei costi (da 142 mln del primo trimestre a 58 mln)’’ e che ‘’per la Libia il rifinanziamento arrivi fino a settembre 2011’’.
– Soprattutto – spiega il ministro Roberto Calderoli – ‘dei 9950 militari attualmente impegnati all’estero, 2078 uomini rientreranno a casa entro fine anno.

Anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, conferma che ‘’ferme restando tutte le missioni, il costo complessivo scende di circa 120 milioni di euro, passando dagli 811 del semestre scorso a 694’’.
– Nessun taglio alla sicurezza – tiene a precisare – anzi 15 milioni saranno investiti per la sicurezza dei soldati in Afghanistan, Paese per il quale dobbiamo valutare nel 2012 una modifica dell’impegno. Quanto alla Libia – spiega il responsabile della Difesa – rientrerà la nave Garibaldi con i suoi tre aerei ma l’impegno resterà identico perchè saranno coinvolte maggiormente le basi terrestri.

La Russa parla così di ‘’due colpi al cerchio: il mantenimento degli impegni internazionali e la riduzione dei costi’’. L’intesa così architettata è stata raggiunta poco prima del Cdm in un pre-vertice convocato a sorpresa tra i ministri leghisti, il ministro La Russa ed il premier Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Era stato Calderoli con una lettera inviata alla presidenza del Consiglio a sollecitare un ‘’confronto politico’’ sulla questione come ‘condicio sine qua non’ per la presentazione di un dl di rifinanziamento.

– E’ stato trovato un accordo che ha soddisfatto tutti – chiosa il ministro degli Esteri Franco Frattini. Concetto ribadito in serata dal ministro Roberto Maroni. Anche la Nato si fa sentire.
– L’Italia è un forte alleato. Continueremo a contare sul suo supporto – dice Oana Lungescu portavoce dell’organizzazione atlantica.

Preso atto del dibattito aperto, Napolitano è però attento a che non passi il messaggio di un disimpegno italiano, soprattutto in Libia. Così, sollecitato dalle domande dei cronisti, il Capo dello Stato spiega che le riduzioni dei contingenti sono ‘’ipotesi che diventeranno decisioni effettive quando si sarà raggiunto un accordo con Onu e organizzazioni internazionali’’. In particolare, Napolitano ci tiene a ribadire il ‘’no a decisioni o ritiri unilaterali’’ sulla Libia.
– Toghether out or toghether in – dice citando alcune parole usate dal ministro della Difesa per indicare la necessità di decidere insieme agli alleati -. Stiamo discutendo di costi – precisa -. Ritiriamo l’ammiraglia Garibaldi dal fronte marittimo in Libia – spiega il presidente a mo’ di esempio – ma nulla viene tolto alla continuità della nostra partecipazione.