Napoli, chiesto l’arresto per il deputato Milanese (Pdl)

NAPOLI – Chiesto l’arresto per il parlamentare del Pdl Marco Milanese, indagato per associazione per delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Un’ordinanza di custodia cautelare a suo carico è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta del pm Vincenzo Piscitelli.
Le carte sono state trasmesse alla Giunta per le autorizzazioni della Camera per la richiesta di custodia cautelare a carico di Milanese. La Giunta è convocata per la settimana prossima, ma non si occuperà di questa nuova richesta. In agenda, infatti, c’è prima la questione di Alfonso Papa (giá ascoltato nell’ambito dell’inchiesta P4).


I pm nella richiesta di arresto nei confronti del parlamentare Pdl scrivono che tra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e Marco Milanese «permane una situazione di oggettiva vicinanza», perché i due sono legati «da un rapporto di stretta fiducia» che prescinde dall’incarico del parlamentare come consigliere politico del ministro «e sopravvive alle dimissioni rassegnate».


Secondo i magistrati di Napoli «le dimissioni presentate il 28 giugno del 2011 da Milanese» dall’incarico di consigliere politico di Tremonti non fanno «venir meno il pericolo, tuttora concerto e attuale, di inquinamento probatorio». Dalle carte emerge che il 17 giugno scorso Tremonti è stato sentito «come persona informata sui fatti».


Il ministro ha parlato della «esistenza di cordate all’interno del Corpo (la Gdf, ndr) e costituitesi in vista della prossima nomina del comandante generale, precisando come alcuni rappresentanti» della Guardia di Finanza «siano in stretto contatto con il presidente del Consiglio», Silvio Berlusconi.
Tra le altre cose, Tremonti ha riferito ai pm anche che Milanese è «tuttora in stretto contatto con quei vertici, avendo appreso dagli stessi quanto riferito poi al ministro ed oggetto del colloquio tra lo stesso e il presidente del Consiglio».