Berlusconi prende tempo: «Sentirò banca e opposizioni»

ROMA – Frenata sulla nomina per il successore di Draghi alla Banca d’Italia. Il premier Silvio Berlusconi raccoglie l’esortazione del presidente della Repubblica e dell’opposizione e spiega che ‘’non c’è premura perchè il termine è il primo novembre’’, quando cioè Draghi assumerà la guida della Banca Centrale Europea.


Il governo sta quindi affrontando la questione e, come rileva ancora il premier, ‘’stiamo parlando serenamente, ho fatto diverse interviste, vedrò rappresentanti della Banca d’Italia e credo anche l’opposizione’’. Non e’ escluso quindi che il premier voglia incontrare o avere contatti con esponenti del Consiglio Superiore di Via Nazionale o con lo stesso direttore generale Fabrizio Saccomanni che resta il candidato favorito assieme al direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, mentre il componente del board Bce Lorenzo Bini Smaghi, che raccoglie meno quotazioni, rimane nel ruolo di outsider.


La corsa per il nuovo governatore segna quindi il passo per avviarsi di un percorso istituzionale più lento e più ‘partecipativo’. L’accelerata seguita al Consiglio europeo del 24 giugno scorso in cui Bini Smaghi era stato ‘convinto’ dai leader a lasciare il suo posto a Francoforte è lontana. In quell’occasione sembrava che il consiglio dei ministri di fine giugno potesse già avanzare un nome al Capo dello Stato. Ma le turbolenze politiche legate alla manovra hanno fatto posticipare il tema. Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia aveva poi dichiarato la sua impossibilità a discutere della vicenda non avendo il governo proposto un nome esplicito. Infine la pressione, prima sotto traccia e poi esplicita, del presidente della Repubblica che la scorsa settimana ha chiesto di evitare ‘’forzature politiche e contrapposizioni personali non gioverebbero né alla serenità della decisione che spetta ai soggetti istituzionali indicati dalla legge, né a quel prestigio internazionale della Banca d’Italia’’ e ‘’che va oggi tenuto al riparo da laceranti dispute sulla nomina del nuovo governatore’’.


Analizzando i candidati il fronte ‘interno’ della Banca e alcuni settori dell’opposizione (come l’Udc) propendono per Saccomanni. Lo stesso Draghi, nel suo ultimo colloquio con Berlusconi, avrebbe sottolineato l’importanza di garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’istituto centrale. Grilli invece viene considerato, a torto o a ragione, vicino alle posizioni del ministro Tremonti nonostante il suo impeccabile curriculum come servitore dello Stato e il suo prestigio internazionale corroborato dal lavoro di questi giorni come presidente dell’IIf nel discutere del ruolo delle banche e assicurazioni nel piano di salvataggio della Grecia.